Terra dei fuochi, un corteo lungo dieci chilometri per dire no al termovalorizzatore di Giugliano
«Questa terra è in lutto ma non vuole morire». È lo slogan della manifestazione regionale contro la realizzazione di termovalorizzatore a Giugliano'' Un lungo corteo da Aversa a Giugliano, lungo per una decina chilometri di sotto una calura battente per chiedere alla Campania il ritiro immediato del bando di gara per la costruzione dell'impianto destinato a bruciare i sei milioni di ecoballe di rifiuti, stoccati a Taverna del Re, alla periferia di Giugliano. Soprattutto un corteo per chiedere conto del piano di bonifica delle tante terre che nel corso degli ultimi decenni state avvelenate dallo sversamento di nfÌuti. A gran voce è stato di contrastare con maggiore fermezza il fenomeno dei roghi tossici, che ha ormai fa conoscere questo lembo della Campania come la «Terra dei Fuochi». In piazza sono scesi soprattutto tanti cittadini.Alcune migliaia in rappresentanza dei comitati, delle associazioni da anni in prima linea ma anche numerose famiglie. Con loro c'erano alcuni rappresentanti istituzionali. È stata la giornata dell'orgoglio, della rabbia gridata a gran voce, come ha detto don Maurizio Patriciello che ha preso parte al corteo insieme a padre Alex Zanotelli. Una manifestazione che è servita a sancire «la fine della stagione degli inceneritori», ha aggiunto invece Tommaso Sodano, vice sindaco di Napoli.