Fortini: alternativa all'inceneritore, dalla spazzatura combustibile per cementifici

Rifiuti, piano dell`Asìa per le ecoballe

Fortini: stop all'inceneritore di Giugliano, vanno trasformate in «bricchette»
Il metodo I «pacchi» andrebbero rilavorati alla ricerca di materiale utilizzabile in forni e caldaie al posto del carbone
7 ottobre 2013 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Il termovalorizzatore a Giugliano? Dall'amministratore delegato di Asia (che è anche presidente di Federambiente), Daniele Fortini, parte una proposta alternativa, condivisa con il presidente Raffaele Del Giudice, che è già arrivata sul tavolo del ministro Andrea Orlando. L'idea è quella di rilavorare negli stir e nel progettato ecodistretto di Napoli i sei milioni di balle che infestano la Campania trasformandoli in combustibile puro dall'alto potere calorifico, le cosiddette bricchette, da utilizzare in forni e caldaie idonei per produrre energia. Si potrebbero bruciare nei cementifici, ma anche nelle centrali elettriche in sostituzione del carbone. I vantaggi? Un investimento minore e un tempo di smaltimento ridotto dai 12 ai 7 anni. E il rilancio della partecipata del Comune come azienda che gestisce impianti invece di limitarsi a raccogliere spazza tura. Un vantaggio non da poco: gli impianti producono i soldi, la raccolta li mangia. «Un nuovo inceneritore, nell'area metropolitana di Napoli, non si farà. Accanirsi è inutile, lacerante e dispendioso. Non si farà, perché l'opposizione sociale e politicaè piùforte delle pur valide ragioni che sosterrebbero questa scelta. Prenderne atto è saggio, come è doveroso che tutti i protagonisti siedano al tavolo per la ricerca della soluzione alternativa. Perché è evidente a tutti che sei milioni di tonnellate di rifiuti tritati e impacchettati non possono restare così come sono e che tutti, contestatori compresi, devono farsi responsabili della rimozione del problema. Intanto raccontandosi la verità, che non ha un solo volto ed è assai complessa, almeno su due fronti: quello fisico e quello economico», esordisce Fortini nella sua nota. E poi sottolinea che qualsiasi soluzione tecnica dovrebbe basarsi sul preliminare chiarimento di una questione ancora aperta: di chi sono le balle prodotte da Fibefmo al 2006? Di Fibe, che le ha prodotte, o del commissariato di governo che coordinava il dclo dei rifiuti? Dalle prime analisi, da approfondire, sulle balle risulta che queste non hanno tutte la stessa composizione. Ma è ipotìzzabile che se venissero rilavorate potrebbero perdere circa il 50 per cento del volume e permettere il recupero di nuovi materiali. Per procedere a questa operazione, però, bisognerebbe preliminarmente riadeguare gli stir. Intanto dovrebbe partire l'ecodistretto di Napoli est. Gli esperti consultati dall'amministratore Asia hanno anche fornito una prima valutazione economica. Per realizzare le linee di trattamento delle balle nell'ecodistretto e rimettere a posto i tritovagliatori servirebbero lOmilionidieuroel'operazione potrebbe essere portata a termine in quattro mesi (negli stir) mentre per realizzare il termovalorizzatore servono 400 milioni e almeno tre anni. Nel caso della soluzione lanciata da Fortini, però, bisognerebbe aggiungere a questa cifra i costi da affrontare per la lavorazione. Cionostante secondo il gruppo di esperti che ha lavorato alla proposta l'ipotesi «bricchette» permetterebbe un risparmio di 40 euro a tonnellata, circa duecento milioni in tutto. Bisogna a questo punto ricordare, però, che nell'ipotesi del commissario Carotenuto, che ha lanciato il bando di gara deltermovalorizzatore, tutti i costi sarebbero a carico dell'imprenditore vincitore dell'appalto, che guadagnerebbe dalla vendita dell'energia. Un investimento conveniente solo uti lizzando le sovvenzioni ѳðáå, soprattutto, sfruttandole linee anche per bruciare i rifiuti secchi che non possono essere smaltiti ad Acena. Spiegano i tecnici: «Laddove un nuovo inceneritore fosse anche destinato a ricevere rifiuti combustibili eccedenti le capacità del termova- lorizzatore di Acerra, la convenienza economica aumenterebbe». Ma secondo Fortini per bruciare le 200 mila tonnellate in più all'anno sarebbe più utile «l'installazione di una nuova linea di termotrattamento presso l'impianto di Acerra. In tal caso si avrebbe una forte ottimizzazione logistica, una implementazione di efficienza con evidenti economie di scala ed un considerevole risparmio dei costi di investimento».

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