Rifiuti, Comuni morosi «Debiti per 228 milioni»
Un maxi-debito da 228 milioni. Tanto i Comuni napoletani devono ancora alla Provincia per le attività del ciclo dei rifiuti svolte dal 2010 al 2012. Numeri che descrivono lo stato di precarietà di un settore, quello dello smaltimento, che m assenza di garanzie sui fondi rischia regolarmente la paralisi. Ancor di più oggi, visto che per l'anno in corso i Comuni hanno la responsabilità diretta sul ciclo e dovranno garantire alla società provinciale Sapna quasi altri 150 milioni di euro. La Provincia ha effettuato la ricognizione dei crediti vantati con i 92 Comunidel territorio. Si tratta in pratica, di somme che ciascun municipio avrebbe dovuto incassare all'interno della Tarsu per girarle in automatico a piazza Matteotti. Ma negli ultimi tré anni, tra evasione, difficoltà di riscossione e problemi generali di cassa, la maggior parte delle risorse non hanno effettuato il percorso dovuto. In pratica, perlo smaltimento e trasporto dei rifiuti negli anni 2010,2011 e 2012, la Provincia ha incassato dai Comuni solo 166 milioni di euro, mentre ne restano da ricevere ben 228, di cui 88 dal solo comune capoluogo. Sono soldi che laProvincia ha messo di tasca propria con anticipazioni di cassa. Queste ultime, almeno fino all'anno scorso, erano previste per legge. Per quest'anno, con la Sapna che dovrà continuare le attività del ciclo, saranno erogate invia eccezionale in attesa che i Comuni contribuiscano. Ma i rischi di uno stop restano: «Al momento la Provincia sta facendo la mamma di tutti i Comuni e continua ad anticipare i fondi-afferma il presidente della Provincia Antonio Pentangelo -. Il mio grido d'allarme è che se si blocca il dclo ci sarebbe di nuovo immondizia per strada. Tra i Comuni qualcuno ci ha già comunicato che si metterà in regola. Il Comune di Napoli, ad esempio, ha preso un impegno scritto col sindaco Luigi de Magistris, e tutto serve affinchè il ciclo possa andare avanti». Da Palazzo San Giacomo arriverà una quota relativa al servizio di smaltimento per il 2013, che, esteso a tutti i comuni della provincia, va finanziato per complessivi 149 milioni. Per estinguere i debiti dei tré anni precedenti occorrerà reperire altre fonti di finanziamento. «Come Provincia - sottolinea Pentangelo - abbiamo più volte dato l'allarme sul fatto che stiamo espletando un servizio con responsabilità che sono anche economiche. E l'auspicio è che in questi giorni, almeno per l'anno in corso, tuttii Comuni comincino a mettersi ßç regola con il pagamento della loro contribuzione». I debiti dei Comuni sono solo una parte delproblema. L'altra riguarda il costo stimato dalla Provincia per ogni tonnellata di rifiuti da smaltire, salito a 170 euro per la mancanza di impianti in loco. «Siamo costretti a portare i fuori regione con costi molto alti. li portiamo fuo- L'appello Pentangelo: i municipi si mettano in regola o si rischia un nuovo ri perché qui non abbiamo gli impianti - aggiunge -. Se non si mette mano al ciclo di smaltimento la tariffa aumenterà sempre. Ogni volta ci amareggiamo ma inevitabilmente sale, come con la benzina». Il dibattito resta aperto. La Commissione Ambiente della Provincia, presieduta da Giovanni Bellerè (Fdi), ieri ha ascoltato l'amministratore di Sapna Enrico Angelone e in merito ai crediti dell'ente ha «concordato di compulsare i Comuni, in primis il primo cittadino di Napoli affinchè faccia una delibera in tempi stretti per l'estinzione dei debiti». Rispetto agli impianti, Pentangelo non esclude un nuovo termovalorizzatore, «a meno di alternative valide», mentre il Verde Francesco Borrelli invita a spingere «sui siti di compostaggio, necessari pernon far lievitare i costi della differenziata».