Terra dei fuochi, la scossa del Quirinale
«Chi attenta alla vita degli altri inquinando non può fare la comunione se non si converte e ripara al danno commesso» il cardinale Crescenzio Sepe, dopo aver tuonato nei mesi scorsi contro i camorristi, condanna senza se e senza ma anche chi distrugge la terra e provoca morte seminando veleni. A margine delle celebrazioni delle Quattro Giornate con il presidente Napolitano Sepe spiega: «Bisogna dare una scossa perché chi attenta alla vita degli altri non solo danneggia la società, ma commette peccato contro Dio, un peccato grave». Poi il cardinale ribadisce tutto l'appoggio al parroco di Caivano che si batte per il risanamento della terra dei fuochi e dice: «Don Patriciello è uno di quelli m prima linea rispetto alle situazioni camorristiche che inficiano la vita delle persone». E conclude: «Attentare alla vita di tante persone è peccato grave e Dio da lassù vede chi lo fa e li condanna». Dal canto suo oggi don Patriciello incontrerà il Presidente della Repubblica. «Ho avuto la possibilità di consegnare le cartoline delle mamme a Napolitano - ha spiegato - Mi ha ascoltato e ha preso le cartoline. Mi ha dato appuntamento per domani (oggi per chi legge, ndr) con il cardinale Sepe e le altre istituzioni in Prefettura. Sarò ricevuto anche io e avrò modo divederlo ancora». Don Patriciello ha raccontato un primo incontro con Napolitano. «Al Presidente ho detto di essere parroco della Terra dei fuochi, e lui mi ha risposto che il termine non gli piace, che vorrebbe tornare a poterla chiamare "Campaniafelix"». Purtroppo, però, ha spiegato Patriciello, «Questo non è possibile perché i roghi in quelle aree sono quotidiani». Non serve, però, «nascondersi solo dietro la camorra» perché ci sono stati «industriali criminali che hanno portato qui i rifiuti tossici, camorristi che gliel'hanno permesso e politici che hanno venduto il territorio per un piatto di lenticchie o una manciata di lupini salati». Solo qualche giorno fa, proprio a Caivano, sono stati ritrovati 60 fusti di rifiuti industriali. «Si sentiva un fetore incredibile - ha commentato il parroco - È stato come assistere alla riesumazione di cadaveri dalle Foibe o dalle Fosse Ardeatine». Perla bonifica di quelle terre servono risorse. «Tutti siamo d'accordo che si devono fare - ha detto il parroco - Ma servono fondi aggiuntivi ed è necessario bloccare il flusso di rifiuti da Nord a Sud. Nelle nostre terre si muore e non possiamo assistere impotenti allo sterminio di un popolo. Appena ieri ho celebrato l'ultimo funerale di una bambina, si chiamava Marianna e aveva 8 anni. È morta di leucemia». Dalla Regione arriva, intanto, un'iniziativa per cercare di arginare i roghi: è pronto il già annunciato accordo tra l'assessore ali' ambiente, Giovanni Romano, e la Direzione Marittima della Campania. Un «Atr 42» sorvolerà la «Terra dei Fuochi» per contrastare gli incendi. «D telerilevamento aereo servirà ad individuare dall'alto grazie alla strumentazione in possesso della piattaforma aerea del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, anomalie e criticità ambientali sia in ambito marino-costiero, sia litoraneo, sia fluviale, in sinergia con le competenti Procure». L'accordo sarà ratificato da Regione e capitaneria entro pochi giorni, e saranno definiti nel dettaglio tempi e modi del telerilevamento aereo sul territorio.