Alla ditta vincitrice la gestione per 15 anni Si prevede un costo di 13 milioni

Rifiuti, via al bando per l`impianto «light»

Sarà realizzato a Scampia, tratterà la frazione umida
Primi spiragli per Giugliano ma la protesta non si ferma
28 settembre 2013 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Primo passo di Napoli per la realizzazione del suo piano rifiuti, «per raggiungere l'autonomia senza termovalizzatore». Inceneritore che potrebbe non essere più costruito nemmeno a Giugliano dove è in atto una dura protesta della popolazione. Ieri, dalla Regione, sono arrivati segnali confortanti in questa direzione. Cominciamo da Napoli, Scampìa sarà il primo quartiere ad avere un trattamento per l'umido, vale a dire i rifiuti alimentari che si trovano nel classico sacchetto nero. Resti che vanno smaltiti fuori regione e che incidono notevolmente sui costi. In Campania esiste un solo impianto di questo tipo e si trova a Salerno e basta solo per le esigenze di quel territorio. «Non facciamo chiacchiere - spiega Tommaso Sodano, il vicesindaco - come ancora qualcuno si ostina a dire. Abbiamo consegnato due settimane fa il piano al ministro Orlando e ora si parte, per il primo dei 4 impianti di cui la città è intenzionato a dotarsi». Un segnale tranquillizante anche al commissario Uè all'Am biente Janez Potocnik che giusto 48 ore fa è tornato a sottolineare i ritardi del piano regionale. Gli altri tré impianti per Napoli sono: ancora due per l'umido e uno per il secco dislocati nell'area orientale e quella occidentale. Il bando è stato inviato per la pubblicazione sulla Gazzetta europea «per la progetta- zione, costruzione e gestione dell'impianto di trattamento della frazione umida da raccolta differenziata finalizzato al recupero di energia elettrica ed alla produzione di compost di qualità». L'impianto avrà capacita di 33 mila tonnellate annue, «sarà ubicato in viale della Resistenza e la ditta che vincerà la gara sarà chiamata a gestirlo fino ad un massimo di 15 anni». Un'operazione in project financing da 13 milioni. Le offerte dovranno pervenire entro il 7 gennaio 2014 rispettando ovviamente i criteri del bando stesso. «Su un punteggio di 100 punti, 50 premieranno la qualità delle tecnologie riduttive dell'impatto ambientale, in particolare ben 25 punti andranno alla soluzione impiantista che abbatterà i miasmi». Impianto che deve essere pronto per il 2015. Torniamo a Giugliano e a quanto emerso dall'audizione in Regione dell'assessore all'Ambiente Giovanni Romano. Convocato daAntonio Amato, presidente della Commissione regionale bonifiche: «Si è aperto un significativo e condiviso spiraglio dice Amato - per trovare soluzioni alternative all'inceneritore per le ecoballe di Giugliano». All'audizione hanno partecipato, il commissario straordinario per la costruzione del termovalorizzatore Alberto Carotenuto, i consiglieri regionali Raffaele Topo, Corrado Gabriele e Luciano Passariello, i sindaci di Maraño, Mugnano, Villaricca, Qualiano, Melito, il commissario straordinario di Giugliano, la deputata Gio vanna Palma, alcuni rappresentanti di comitati e associazioni. L'alternativa all'inceneritore è nella sostanza quella proposta da Napoli, ovvero un impianto a freddo: «I lavori della commissione tecnico scientifica sono già iniziati, si stanno vagliando diverse ipotesi e la loro sostenibilità, tra queste anche quelle di un impianto meccanico che possa produrre "Combustìbile Solido Secondario". Di certo si è pure condivisa la necessità che, al termine di questo percorso, in tempi certi, si individui la soluzione per lo smaltimento delle ecoballe». A Giugliano però continuano le proteste, anche ieri hanno sfilato in più di 5mila, In prima fila i bimbi delle elementari con le foto choccanti dei piccoli morti di leucemia. Tutti al grido di «vergogna, vergogna». La grande adesione di commercianti, associazioni e politici non è l'unico successo della mobilitazione partita su Facebook due mesi fa. Perché è rimbalzato quanto è stato deciso in Regione sulle alternative all'inceneritore e anche l'arrivo per la «Terra dei Fuochi» di 5 milioni «destinati ai comuni per promuovere azioni di prevenzione e controllo di smaltimenti illegali e roghi tossici» come ha sottolineato Romano.

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