Caivano, verdure coltivate su fusti tossici
CAIVANO. Le prime avvisaglie l'altro giorno, durante i sondaggi: dal terreno usciva un forte odore di solvente. La certezza è arrivata ieri di buon mattino quando ³³ mezzo meccanico ha cominciato a Scavare. Uno dietro l'altro, ad appena un metro e mezzo di profondità, sono emersi ben 60 fusti di solventi e vernici, rotti e pericolanti. Un po' più giù, a circa 4 metri, a ridosso della falda acquifera, sono state poi trovate sostanze gommose impregnate di solventi. È successo ancora a Caivano, località Sanganiello. Tena dei fuochi. E di veleni. Qui gli agenti del Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) del Comando Provinciale del Corpo forestale di Napoli hanno trovato l'ennesima discarica di veleni in un'area agricola - già sequestrata - destinata alla coltivazione di ortaggi, in particolare di broccoli, cavoli e finocchi. Sulla stessa area di confine con i Comuni di Marcianise e Maddaloni dove appena un mese fa era arrivato il ministro dell'Agricoltura Nunzia De Girolamo. Dove gli agenti della forestale avevano già scoperto una discarica con rifiuti tossici.aAbbiamo continuato a lavorare a ritroso verso nord seguendo la falda acquifera - dice il capo del Nipaf di Napoli Rosa Codella - e dopo i primi sondaggi abbiamo deciso di scavare». A poco meno di due metri i primi fusti. Veleno liquido. Che ha inquinato il terreno e la falda acquifera. E le verdure coltivate. Il liquido che fuoriusciva dai fusti portati in superficie, dal persistente odore acre, è stato quindi prelevato e campionato dai tecnici Arðàñ, insieme ad altro materiale solido e semisolido per essere ora sottoposto ad accurate analisi al fine di accertare le cause di contaminazione del terreno. Le indagini, coordinate da a Procura di Napoli-Sezione Ambiente e condotte dal Corpo forestale dello Stato e dalTArpac, sono tuttora in corso, n Corpo forestale State ha incrociate i dati ortoiotogrammetrici con le rilevazioni di distonie termiche del sottosuolo riscontrate attraverso il Sistema Informativo della Montagna (SIM). L'intera area interessata è stata perimetrata, messa in sicurezza ed è costantemente monitorata. La Procura ha già emesso il decrete di sequestro e si aspettano ulteriori sviluppi. L'area però e molto più vasta, isolata, a ridosso del canalone dei regi lagni e del centro commerciale Campania. Una zona ideale per poter sversare lontani da occhi indiscreti. Ma per farlo, i criminali dell'ambiente hanno dovuto scavare per depositare i veleni. E nessuno ha visto. Ci sarà da accertare connivenze eventualmente e complicità. Sul posto ieri mattina si è recato anche don Maurizio Patriciello che alla vista dei fusti è scoppiato a piangere. Ð prete fu minacciate da alcuni contadini in occasione della visita del ministro De Girolamo, ma è deciso ad andare avanti nella sua battaglia. L'eventuale rinvenimento di fusti ancora in buone condizioni infine, potrebbe consentire di risalire ai responsabili dell'abbandono dei rifiuti pericolosi. Su uno di essi è ben visibile la scritta Milano.