Giugliano, caccia ai rifiuti tossici
NON c'è un pentito a parlare. C'è però una ex discarica che potrebbe nascondere un mare di rifiuti tossici. Dai quattro ai quindici metri di profondità. Ci sono quelli speciali, in parte sono già stati trovati.Neigiomi in cui il ministro dell'Ambiente, dopo il "caso" Casal di Principe, ha sottolineato la «rilevanza nazionale» del problemarifiutitossiciin Campania, unnuovo blitz dei carabinieri dissotterrai "misteri" di un'area di ventimila metri quadrati a Qualiano.
DUE ANNI fa c'erano gli alberi di pesche. Oggi è un vasto pascolo per il bestiame. Tré fratelli proprietari dalla notte dei tempi, l'incertezza nelle carte sull 'utilizzo della zona come discarica da parte del Comune. Tutto da chiarire, le carte dei carabinieri del capitano Francesco Piroddi da consegnare alla neonataProcura di Napoli Nord (Aversa). Località nota come Masseria Campanile, molto vicina a Ponte Riccio di Giugliano, Zona dove dovrebbe sorgere il nuovo termovalorizzatore, anche quello fonte di proteste e dibattito ai livelli nazionali. Gli scavi sono iniziati in mattinata, poco dopo i primi ritrovamenti. Ma quanto alla natura velenosa e tossica delle sostanze dissotterrate si dovranno attendere le analisi e la campionatura di tutto ciò che, riportato alla luce, era stato sotterrato presumibilmente prima della fine degli anni Settanta. Il primo risultato però arriva a stretto giro. Riemergono rifiuti ospedalieri e amianto, pneumatici e carcasse di auto. Materiale che non avrebbe potuto essere sotterrato. I carabinieri registrano a quale profondità vengono ritrovati. Quindici metri vuoi dire che è successo dieci, quindici anni fa. Gli oggetti in superficie, fino ai quattro metri, sono storia degli ultimi due anni, prima del pescheto. Al lavoro, con l'aiuto di es cavatori, ci sono i tecnici dell'Arpac. Sul posto anche i proprietari della ex discarica accompagnati da un legale. Il sindaco di Qualiano Ludovico De Luca invita ad evitare allarmismi, e al tempo stesso a non sminuire l'accaduto, prima dell'esito delle ricerche, e ha espresso il proprio ringraziamento alle forze dell'ordine per il presidio del territorio. «È ia prova—afferma il sindaco— che con i rifiuti a Qualiano non si scherza più». Sul caso interviene Legambiente. «Ieri Casal di Principe, oggi Qualiano. È ormai una lotta impari con la terra che si è ribellata e scoppia per i troppi veleni — scrive il presidente Legambiente Campania Michele Bonomo —Nel2013 gli anni di denunce sono diventati 25, un quarto di secolo. È lastoria di un film già visto, raccontato minuziosamente in ogni Rapporto ecomafia e nelle migliaia di pagine tra documenti e atti giudiziari. Ma nulla s'emesso, quei velenisono ancora lì. Nessuno fa nulla, territori sono ancora inquinati e di bonifiche nemmeno l'ombra. Anche se il cancro sta divorando intere famiglie, mentre l'Italia accumula procedure di infrazione europee e lo sconcerto di mezzo mondo». Qualiano come Casal di Principe, a fronte del progetto termovalorizzatore numero due, quello di Giugliano, dove i residenti annunciano una manifestazione di protesta per la sua realizzazione per venerdì prossimo. Getta acqua sul fuoco il ministro per l'Ambiente Andrea Orlando. Fa sapere che, per chiudere il ciclo dei rifiuti in Campania, «le massime autorità scientifiche verificheranno nelle prossime settimane quali alternative ci sono a] progetto del termovalorizzatore. Le soluzioni individuate dovranno essere scientificamente fondate, finanziariamente sostenibili e credibili nella risposta all'Unione europea in riferimento alle questioni da questa poste negli anni scorsi e attinenti il completamento del ciclo ordinario dei rifiuti e la risoluzione del problema ecoballe». Messaggio tranquillizzante per chi si ribella all'inceneritore, mentre proprio oggisi insedierà al ministero dell'Ambiente il gruppo di lavoro a caccia di soluzioni alternative. La commissione sarà formata darappresentanti del ministero dell'Ambiente e della Regione Campania e da esperti e scienziati dell'Ispra, del Cnr e dell'Enea.