«La Tares al 400 per cento metterà la città in ginocchio»
NAPOLI - «Gli aumenti generati dalla Tares porteranno al collasso un'economia già in seria difficoltà. Avevamo detto, prima della sua approvazione, che questa tassa sarebbe stata una sciagura per la città, e l'allarme lanciato in questi giorni dal Copaff e dal suo esponente Salvatore Varriale conferma le nostre aspettative più nere». Lo ha detto Pietro Russo, presidente di Confcommercio Imprese per l'Italia della Provincia di Napoli a seguito della pubblicazione, sul Corriere del Mezzogiorno di domenica, di un reportage sullo scenario che attende le attività commerciali nei prossimi mesi. Con l'aumento della tassa rifiuti fino al 400 per cento. «Parliamo di aumenti insostenibili, soprattutto per le attività commerciali e, di conseguenza, per una vasta fascia della cittadinanza. E vero che la Tares è stata voluta dal Governo, ma a Napoli le nuove tariffe superano del doppio o in certi casi addirittura del triplo quelle in vigore negli altri grandi Comuni italiani. E - continua Russo - il risultato è sotto gli occhi di tutti, con un servizio decisamente carente. Ancora una volta i cittadini pagano di più per avere di meno». L'aumento della tassa dei rifiuti, l'ex Tarsu oggi Tares, in Campania ma soprattutto a Napoli, rischia di mettere in ginocchio famiglie e commercio. «Ma soprattutto innescherà un circuito perverso di evasione» nota Salvatore Varriale, membro del Copatf, la Conferenza per l'attuazione del Federalismo fiscale ed ex assessore al bilancio del Comune di Napoli. L'ex assessore, oggi uno dei collaboratori più stretti del governato re Caldero, ritiene che il tessuto economico cittadino non potrà reggere l'aumento della Tares approvato in consiglio». La Tares, che è un moltiplicatore, interviene molto di più e più velocemente sulle persone, quindi sui rifiuti prodotti, che sui metri quadrati. Rispetto al 2012 una pizzetteria pagherà più del quadruplo, mentre pagheranno il triplo un fruttivendolo e i banchi di generi alimentari al mercato. Ristoranti, pub, bar, trattorie, caffetterie, pasticcerie, oltre il 200 per cento in più. Le comunità religiose il 187 per cento in più. La Tares si pagherà in quattro rate, la prima delle quali il 30 ottobre. Molto prima del 30 novembre, quando si pagava la prima delle quattro rate della Tarsu. Anche questo ha il suo peso.