Controllo capillare dei siti abitati dagli statunitensi Già si parla di una sindrome provocata dai troppi rifiuti

Roghi e diossina arrivano centraline Usa

I test sui veleni nelle case, rilievi anche in via Caracciolo
23 giugno 2008 - Cristiano Tarsia
Fonte: Il Mattino

Insediamenti USA Gricignano. Nove centraline dislocate nell’hinterland e anche in città. Per misurare i Pm 10 e gli altri veleni nell’aria. Le stazioni di rilevamento saranno impiantate nei principali insediamenti abitativi dei marines e presso i comandi dell’U.S. Navy. È un’altra mossa del comando militare statunitense contro l’emergenza ambientale che sta colpendo Napoli e la regione. A preoccupare civili e soldati americani, oltre ai cumuli di rifiuti, sono le centinaia di roghi di immondizia che sprigionano nell’aria diossina e altre sostanze pericolose per la salute umana. Le centraline saranno dislocate al Support Site di Gricignano d’Aversa, alla base di Capodichino, a Casal di Principe, al Receveir Site di Lago Patria, al Parco Eva a Teverola, al Parco Le Ginestre, al Carney Park, al Joint Force Command (l’ex base Afsouth di Agnano) e allo stesso Consolato a via Caracciolo. La fase 1 del campionamento dell’aria - come è chiamata dal Naval Support Activity - inizierà il 3 luglio. L’equipaggiamento di questi test ambientali (rientranti in quello che il comando chiama Naples Public Health Evaluation, valutazione della salute pubblica a Napoli) comprende un campionatore di Pm10 per analisi di particolati e metalli; e due filtri a membrana di poliuretano per i composti organici. Ciascuna stazione opererà per 24 ore in dieci giorni selezionati a caso in un periodo di 30 giorni. I giorni ovviamente varieranno attraverso le nove centraline. In verità tra i circa 10mila americani di stanza a Napoli si sta creando una vera e propria psicosi, che il Comando sta tentando di tenere a bada. Gli americani chiamano «Naples crud» la sindrome che colpisce gli yankees nella nostra terra: mal di testa, stanchezza e nausea a loro detta provocati dall’immondizia e soprattutto dai roghi di rifiuti che generano diossina. Recentemente «Star and Stripes», il magazine indipendente più diffuso delle forze armate americane, ha dedicato nei giorni scorsi un lungo reportage a firma di Lisa Novak. La quale ha scritto che le autorità americane avrebbero tenuti segreti i risultati delle analisi e che comunque non li avrebbero resi pubblici prima che venissero studiati dal Navy and Marine Corps Public Health Center (il centro di salute pubblica del corpo dei marine) in Virginia. Un particolare che il comando napoletano si è affrettato a smentire, convocando anche i residenti delle sette case in cui già sono state rese note le analisi (e scrivendo anche ai proprietari italiani). La giornalista ricorda che ove mai ci fossero rischi per la salute umana, secondo il protocollo dell’Epa (Enviromental Protection Agency, agenzia di protezione ambientale) le notizie dovrebbero essere date in 24 ore usando giornali e tv.

Powered by PhPeace 2.6.4