Rifiuti e imposte evase il cattivo esempio dei borghesi napoletani
Ma è possibile mai che i cittadini sottoproletari di Scampia abbiano più senso civico dei borghesi di Ghiaia? A leggere le statistiche sul malcostume dei rifiuti gettati ßç strada non ci sono dubbi: la maglia nera tocca proprio ai quartieri delle fasce più alte, per reddito e per istruzione, della società, mentre tra le zone più virtuose ci sono Bagnoli e Fuorigrotta, tradizionali presidi del ceto operaio. Attraverso la lente della spazzatura la città si rovescia, e mostra il nervo scoperto di quella borghesia che non accetta ne regole ne civile convivenza.
È la borghesia del cattivo esempio prima che delle cattive abitudini. Questi dati,purtroppo,non mihanno sorpreso, perché quando vengo a Napoli a trovare mia madre, attraverso a piedi via Petrarca, la strada degli affermati professionisti e dei ricchi commercianti, e allungo l'occhio sui cassonetti dell'immondizia. Lo spettacolo è deprimente: i sacchetti sono spesso fuori posto, e i bidoni sono circondati dai resti di qualche arredo domestico, pezzi di mobili, sedie, tavoli, o dagli apparecchi elettrici, un rasoio e un tostapane, abbandonati sui marciapiedi. La spazzatura ci parla di una atta che, nella sua fascia benestante, trova sempre U modo per non rispettare una legge, anche la più elementare. Come nel caso dell'evasione di massa della Tares, la tassa comunale che riguarda proprio i rifiuti, che secondo quanto ha pubblicato da II Mattino viene evasa da un cittadino su tré. Come? Truccando le carte e chiedendo l'esenzione che spetta ai cittadini con reddito inferiore agli 8ò³1à euro à anno: lo hanno fatto ²ÇÎò³²à napoletani, come se Napoli fosse improvvisamente diventata come Calcutta. Abbiamo versato fiumi di inchiostro per raccontare la borghesia sottoproletaria di Napoli. Leggendo i dati sulla raccolta dei rifiuti e sulla Tares, sembrerebbe che, in quanto a senso civico, il sottoproletariato si sia evoluto, mentre la borghesia abbia fatto ulteriori passi indietro. Contribuendo così a rendere la città sempre più invivibile.