Rifiuti selvaggi in strada a Chiaia la maglia nera
Sono professionisti, gente comune, insospettabili. Uomini, ma anche donne. Abitano soprattutto a Ghiaia e nei vicoli del centro storico. Èl'esercito dei trasgressori ambientali, quelli che non rispettano le regole, quelli che sporcano la città con indifferenza. Il fenomeno è diffuso a macchia di leopardo. La polizia municipale, con l'unità operativa di tutela ambientale, ha però stilato una classifica dei furbi. E la maglia nera spetta a Ghiaia, il quartiere della Napoli bene. È qui che i vigili urbani, in collaborazione con gli operatori dell'Asia, hanno scoperto il maggior numero di illeciti. Seguono a ruota Avvocata, Seccavo e Pianura. Quindi Stella e San Lorenzo-Poggioreale. Ametà si piazzano i residenti del Vomero, dell'Arenella e di San Giovanni a Teduccio. Tra i virtuosi non mancano le sorprese. Si scopre, infatti, che a Scampia - tristemente nota per le Vele e per la droga - i trasgressori ambientali non abbondano. Stesso discorso vale per Chiaiano, dove i cittadini hanno dovuto fare i conti con l'apertura della contestata discarica. Ma all'ombra del Vesuvio i più disciplinati sono gli abitanti di Bagnoli e Fuorigrotta che, stando alla polizia municipale, avrebbero sviluppato una maggiore coscienza civica. Naturalmente si tratta di dati comunque parziali e in continua evoluzione. Tanto basta, però, a tracciare un quadro d'insieme di un fenomeno sempre più allarmante, caratterizzato da sversamenti a tutte le ore del giorno, rifiuti sciolti all'interno dei cassonetti, addirittura lanci del sacchetto dall'automobile in corsa. Così è scattata la linea dura. In via Monteoliveto, in pieno centro, i vigili urbani e gli operato ri dell'Asia hanno scoperto alcuni sacchi neri, abbandonati in strada, contenenti rifiuti riconducibili ad uno studio medico: guanti monouso, cannule, calchi in gesso, persino cartelle cliniche con dati sensibili dei pazienti. Il titolare è stato identificato e denunciato e i rifiuti sequestrati. In via Santa Maria ai Monti è stata invece individuata un'officina meccanica che smaltiva illegalmente oli e liquidi pericolosi. Al locale sono stati subito apposti i sigilli mentre il gestore dovrà rispondeme in Tribunale. Controlli serrati hanno poi riguardato il lungomare e le strade limitrofe, dove in questi mesi si è registrato un notevole afflusso di visitatori e turisti. Il risultato è stato clamoroso: praticamente «tutte le attività commerciali conferivano i rifiuti in maniera non conforme alle norme e alle ordinanze sindacali in vigore e sono state per questo sanzionate - si legge nel dossier curato dall'unità operativa di tu tela ambientale, guidata dal capitano Enrico Del Gaudio, su mandato dei vertici della polizia municipale - L'obiettivo è sicuramente prevenire le violazioni ma anche e soprattutto attivare un "circolo virtuoso" di collaborazione e partecipazione». In questa direzione sono già state sperimentate, tra luglio ed agosto, sinergieconle associazioni ambientaliste, che hanno schierato decine di «sentinelle» sul territorio.