Rifiuti, c`è un buco di 55 milioni si rischia una nuova emergenza

Dalla giunta regionale ok al piano per ridurre la produzione di immondizia
Stanziati 50 milioni per la Protezione civile: task force contro i roghi nella Terra dei fuochi
14 settembre 2013 - Gerardo Ausiello
Fonte: Il Mattino
Servono 55 milioni di euro per scongiurare una nuova, drammatica emergenza rifiuti. È il tesoretto che i 92 Comuni della provincia di Napoli devono versare alla Sap.na., la società di Palazzo Matteotti che si occupa dello smaltimento. Il problema è che molti sindaci non hanno abbastanza fondi in cassa. Ma perché il sistema rischia di bloccarsi? Dipende tutto dalla Tarsu, la famigerata tassa sui rifiuti solidi urbani. Fino alla fine del 2012 la Provincia aveva ottenuto il via libera a riscuotere direttamente i proventi dai cittadini bypassando le amministrazioni locali. Da quest'anno, con la trasformazione della Tarsu in Tares, la competenza spetta però ai Comuni, che sono indietro: basti pensare che m molte realtà non sono stati ancora approvati i bilanci (c'è tempo fino a novembre). Da qui il pericolo di un cortocircuito, che si fa sempre più concreto. Da oltre un mese, infatti, sono stati sospesi i viaggi delle navi per l'Olanda e gli Stir si stanno rapidamente riempiendo. Del nodo Sap.na. si è discusso ieri nel corso di un vertice ad hoc convocato dal prefetto Francesco Musolino, a cui hanno partecipato - tra gli altri - il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e il vi ce Tommaso Sodano, il presidente della Provincia Antonio Pentangelo, l'assessore regionale all'Ambiente Giovanni Romano e i vertici della società di smaltimento. Sarà proprio il prefetto Musolino a sollecitare i sindaci per fare in modo che versino al più presto il dovuto. La strada resta in salita. «Temo che sui rifiuti, e non solo, si arriverà a rimpiangere la Provincia. Questa istituzione è stata scientificamente distrutta e denigrata nella mente degli italiani, ma ha un ruolo fondamentale nella gestione dei servizi del territorio - tuona Pentangelo - Non è un atto di sfiducia verso i Comuni, bensì una riflessione sull'assoluta necessità dell'esistenza di un ente intermedio. I nostri bilanci sani, specie sul fronte rifiuti, spesso sono riusciti in questi anni a risolvere situazioni complesse, che altrimenti sarebbero sfociate in nuove emergenze. Ora temo che i Comuni, sfibrati dalla spending review, avranno molte più difficoltà». De Magistris è ottimista: «Lavoreremo insieme, con grande sinergia istituzionale, per scongiurare ogni possibile crisi. Noi dovremmo approvare il bi lancio martedì. Questo significa che potremo dare ossigeno alla Sap.na.». Dello stesso avviso Romano, secondo cui «una soluzione si troverà perché nessuno intende mettere in crisi Napoli e la sua provincia». Intanto la giunta regionale ha stanziato 50 milioni di euro «perii sistema di protezione civile e la prevenzione dei rischi naturali», in primis gli incendi. Un'iniziativa, promossa dall'assessore Edoardo Cosenza, che servirà anche a «fronteggiare l'emergenza della Terra dei fuochi. Tali risorse consentiranno, infatti, di acquistare mezzi per i vigili del fuoco da destinare allo spegnimento dei roghi di rifiuti speciali». Mentre perla raccolta differenziata l'esecutivo campano ha approvato una delibera finalizzata alla massiccia riduzione dei rifiuti: «II piano prevede una serie di azioni specifiche per promuovere il riuso o la riduzione ex ante della produzione - spiega Romano - Ad esempio, per quanto riguarda l'umido, si punta a sottrarre la frazione organica dallo smaltimento in discarica sia riducendo la produzione alla fonte sia sensibilizzando e responsabilizzando il cittadino alla corretta gestione dei rifiuti. Ciò anche attraverso l'erogazione di contributi ai comuni con popolazione inferiore ai 30mila abitanti per acquisto di attrezzature dedicate al compostaggio di prossimità o attraverso l'ottimizzazione della gestione delle mense pubbliche. Sono inoltre in programma incentivi per pannolini riutilizzabili e azioni di sensibilizzazione all'uso di acqua potabile attraverso contributi per larealizzazione di chioschi dell'acqua». 
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