Ecco dove ho sepolto i fanghi radioattivi

14 novembre 2013
Fonte: L'Espresso
Il male è cominciato nel 1988. Con i boss della camorra consapevoli di stare uccidendo la propria terra. In quell'anno un avvocato propone a Carmine Schiavone di Interrare rifiuti tossici nel Casertano. Lui si muove subito: "Andai a Casal dl Principe dove c'erano Mario lovine e mio cugino (Francesco Schiavone detto Sandokan). Ne parlammo tutti e tré. MI si rispose che sarebbe stato un buon business per fare entrare nelle casse del clan soldi da Investire, ma II paese sarebbe stato avvelenato: Infatti molti degli scavi già realizzati erano prossimi alle falde acquifere. Erano tutti scavi abusivi». Carmine Schiavone ha pronunciato queste parole davanti agli investigatori, ai magistrati e alla Commissione parlamentare d'inchiesta sui rifiuti nel 1997, ma persino I parlamentari hanno tenuto il verbale segreto fino allo scorso 31 ottobre. Il boss pentito ha descritto come i fusti velenosi venivano sepolti. I casalesi scavavano vasche colossali per fornire II terreno ai cantieri delle autostrade, «fino al punto in cui usciva l'acqua» ossia la falda. E poi li riempivano con I rifiuti ïîñò, «che provenivano anche da Arezzo, Massa Carrara, Genova, La Spezia, Milano». Sempre a ridosso della falda a Casal di Principe, Villa Literno, Castel Volturno, Casapesenna, Lago Patria e in decine di altri paesi dalla provincia di Napoli fino a inoltrarsi in quella di Latina, Parla anche di fanghi radioattivi, «arrivati dalla Germania in lunghe casse di piombo» e interrati fino al 1992: «Alcuni dovrebbero trovarsi in un terreno sul quale oggi vi sono i bufali e non cresce più erba». E cita altri luoghi dove dovrebbero essere stati sepolti: Casal di Principe, Parete, Aversa, Teverola, Villa Literno. Le stesse località dove gli esami scientifici della Us Navy diciotto anni dopo hanno trovato uranio in quantità che mettono a rischio la salute. Perché nessuno lo ha cercato prima?
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