"Questo territorio è stato massacrato" Il diktat di Orlando infiamma la piazza
GIUGLIANO — II diktat del ministro Andrea Orlando scalda piazza Matteotti. Per tutta la serata si alza l'urlo della società civile, dei comitati, dei giovani arrivati da tutta l'area nord di Napoli: «No all'inceneritore, toglietevi dai piedi, il nostro territorio lo avete già massacrato».
L'URLO di Alex Zanotelli contamina una piazza — dopo anni e anni di lotta — per la prima vol ta gremita. Un migliaio di persone. La parola d'ordine: «Unitevi e siate contro la violenza». Il problema dello smaltimento delle ecoballe di Giugliano, in Campania, «deve essere risolto in loco», ha affermato poche ore prima il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando. Le ecoballe, circa 6 milioni di pezzi di 1,3 tonnellate ciascuno, «non possono» che essere smaltite «in zona» ha aggiunto il ministro sottolineando che «qualsiasi cosa va fatta li». «Non si possono portare via 6 milioni di tonnellate; ma va bene qualsiasi tecnologia purché accettata dall'Ue». Il diktat del ministro Orlando però si infrange sul muro di Giugliano. Determinati, i cittadini, alottare perché non si consumi l'ennesima "violenza" al loro territorio. A incoraggiare la folla sempre padre Zanotelli: «Portiamo in tribunale i responsabili, gli amministratori che hanno deciso le sorti di questa terra, che hanno inquinato questa terra; ora vadano tutti fuori dai piedi, via i riciclati. Che ci siano solo i comitati, la gente per bene, i giovani che sono il futuro di questa terra».
L' 11 ottobre si apriranno le buste per la gara da 356 milioni di euro per la costruzione dell'inceneritore di Giugliano. E per quella data è previsto un presidio davanti alla sede della Regione del neo-nato "Comitato per il no all'inceneritore di Giugliano". Una terra già contaminata da 49 discariche (tra legali e abusive) , tonnellate e tonnellate di rifiuti accumulate su un territorio ricco di vigneti, distese di frutti e ortaggi, che convivono con il percolato e i fumi della Terra dei Fuochi. In piazza Matteotti arrivano da tutta l'area nord di Napoli e Caserta: Cambiamo Mugnano, Eco Fascia Costiera, no a Taverna del Ferro, Io blocco tutto, Wwf, Legambiente, Cgil e i partiti di sinistra: il Pd con il segretario Giovanni Russo, i Verdi guidati da Francesco Emilio Borrelli e il Movimento 5 Stelle. Ma non solo. Ci sono anche i sindaci di Mugnano e Marano, Giovanni Porcelli e Angelo Liccardo. Le sigle, i comitati e le associazioni sono tantissime. C'è anche, ad esempio, un'insegnante in rappresentanza della scuola media Impastato. Gli alunni della quale, tempo fa, proposero di «mettere i reati ambientali nel codice penale». Perché dal primo luglio al 26 agosto, dati alla mano, ci sono stati 146 mort iquasi tutte per tumore. 146 morti in meno di due mesi. Perché si parla di salute. Perché si configura, con precisi responsabili, il reato di omicidio. «Di genocidio» grida qualcuno dalla platea. Ma la protesta non è stata inutile, questa volta. Il Comitato unitario, finalmente, è stato costituito. La suapaginaFacebook a giorni sarà attiva. E a breve ci sarà una due giorni di presidio nei luoghi in cui si vuole costruire "l'eco-mostro". Altro risultato. Altro appuntamento certo. La convocazione, per questa mattina, di rappresentanti del Comitato per il No all'inceneri- tore, da parte dei commissari del Comune. Per costituire il tavolo tecnico scientifico che si occuperà di studiare, per l'appunto scientificamente, le soluzioni più idonee e eco-compatibili per lo smaltimento dei 6 milioni di ecoballe (definite "balle", ma non "eco") di Giugliano. «La manifestazione è ben riuscita. Partecipazione eterogenea. Presenti moltissimi comuni, tra cuiAcerra, Caserta, Pomigliano, Marcianise, Lusciano. È stato rispettato l'intento: momento assembleare con partecipazione democratica dei cittadini. Che non è solo forma ma anche sostanza. Tutto deve par tire dal basso», queste le parole soddisfatte di Domenico Di Gennaro, componente del presidio permanente di Taverna del Rè. «Torre Carinati, il luogo dove è prevista la costruzione dell'inceneritore, diventerà il luogo fisico dove cittadini e comitato si riuniranno e prenderanno decisioni sulle attività da svolgere. Non conii metodo della maggioranza, ma con quello della condivisione».