Terra dei fuochi Audizione in Senato: rifiuti tossici

11 settembre 2013 - Ettore Mautone
Fonte: Denaro

Non c'è bisogno del registro tumori, l'aumento dei casi di tumore nei distretti della Terra dei fuochi è nota e necessita di una cooperazione chiara, e non negazionista, tra istituzioni, medici e associazioni. Così Gaetano Rivezz¡, presidente dell'Isde (Associazione medici per l'ambiente) Campania, che ¡eri, insieme ai colleghi dell'associazione è stato ascoltato dalla Commissione Sanità del Senato nell'indagine conoscitiva sull'inquinamento ambientale e l'incidenza tumori.
"Abbiamo già a disposizione una fotografia del rischio oncologico dei distretti che gravitano nella Terra dei fuochi - spiega Rivezzi grazie ai codici 048 dei medici di famiglia, ovvero le richieste di esenzione al Servizio sanitario nazionale per patologie tumorali. In alcuni distretti c'è stato un aumento del 300 per cento di queste malattie in pochissimi anni". L'esempio più éclatante è il distretto di Frattamaggiore, 5 comuni con un bacino di 100 mila abitanti: qui i medici hanno registrato 136 casi nel 2008 diventati 420 nel 2012.
Poi ci sono i numeri del distretto di Casalnuovo - precisa - qui i codici 0-48, cioè le persone con un tumore, passano da 384 a 622 in 5 anni. Quasi il doppio". Dati alla mano. i medici dell'Isde lanciano un appello al ministro della Salute Lorenzin: "Ci aspettiamo che il ministro Beatrice Lorenzin possa indi viduare in noi un elemento di collegamento con la base sanitaria della Campania".
Il nodo restano i rifiuti speciali tossici e industriali sversati sotto traccia dalle migliaia di imprese in nero locali e non e senza nessun impianto. "Nessuno comprende - dice Antonio Martella, oncologo del Pascale in audizione al Senato - come mai servono impianti di incenerimento per 2,5 min di tonnellate di rifiuti urbani e zero impianto per oltre 7 milioni di tonnellate di rifiuti industriali tossici che ci avvele- nano da oltre 20 anni". E che dire dell'amianto: una fibra indistruttibile, che fino al 1993 era strautilizzata e prodotta per l'edilizia. Non esiste una, dico una discarica autorizzata in Italia. Lo smaltimento, per i costi che comporta inviarlo estero, è solo e soltanto abusivo. L'amianto matematicamente provoca vari tipi di cancro entro un range di anni. L'unica tecnologia per renderlo innocuo è la torcia al plasma che lo trasforma ¡n roccia lavica. "Oggi smaltire una tettoia o un serbatoio costa una barca di soldi - conclude Marfella - per cui la Asl se interviene, sigilla ma non preleva ne smaltisce, che smaltire legalmente l'amianto significa sigillarlo e inviarlo all'estero dove sarà tombato e che tutto questo porta a un unico solo risultato: l'amianto è diffuso in maniera random in discariche legali o abusive che siano, si sprigiona nell'ambiente senza controllo e senza visibilità, dove vivono i nostri figli, i nostri nipoti, noi tutti. Possibile sia così difficile prendere decisioni per co struire un impianto del genere"? Allora sembra chiaro anche il perché dei tanti siti abusivi di scarico dei rifiuti. Sugli assis a scorrimento veloce delle periferie di Napoli ci sono sacchetti in ogni piazzola. Sacchetti che andrebbero raccolti sistematicamente avviando un serio monitoraggio con tanto di telecamere per impedire che i soldi impiegati per le bonifiche siano sistematicamente sprecati . Perché è chiaro che se Napoli non riesce ad affrontare e risolvere questi nodi non potrà mai risorgere.

Powered by PhPeace 2.6.4