«Uno zoccolo duro dell`inciviltà penalizzato chi rispetta le regole»

II presidente dell'Asia, Giuseppe Del Giudice, non usa mezzi termini. Parla di inciviltà, di disamore per la città, di boicottaggio nei confronti di chi, invece, le regole le rispetta. All'indomani della denuncia dei media su due strade dei Quartieri Spagnoli trasformate in discariche a ciclo aperto, il leader dell'azienda per lo smaltimento dei rifiuti urbani precisa una serie di circostanze.
Presidente, c'è chi sostiene che alcune zone della città vengono trascurate da chi gestisce il servizio di smaltimento dei rifiuti. Lei cosa dice? «Che non è assolutamente vero. Nessuna zona della città è stata mai trascurata dai nostri operatori. Il servizio che garantiamo è enorme. E i nostri uomini si fanno in quattro per assicurare interventi scrupolosi».
E allora coinè mai due strade dei Quartieri spagnoli sono state sommerse dai rifiuti? «Perché evidentemente in quelle aree si concentra lo zoccolo duro dell'inciviltà. In quei vicoli, purtroppo, c'è un gran numero di cittadini che evidentemente non amano Napoli. Faccio un esempio. Via Pasquale Scura viene ripulita regolarmente, ogni mattina. Ebbene soltanto sei ore più tardi è nuovamente sommersa dai rifiuti. Soprattutto da ingombranti. Eppure proprio sul fronte degli ingombranti offriamo un servizio perfetto».
Vale a dire? «Offriamo un servizio che prevede il prelievo di ingombranti - mobili, materassi, elettrodomestici - fin sotto casa del cittadino. Basta concordare un appuntamento con una telefonata al numero verde 800.161010. E collocare poi un numero di codice sul materiale di cui ci si vuole disfare. È un servizio che funziona regolarmente e di cui i cittadini sono assolutamente soddisfatti».
Ma allora se è così semplice perché sono ancora in tanti ad abbandonare per strada vecchi mobili, frigoriferi, cucine ed altro? «Perché ci troviamo di fronte a ve ri e propri delinquenti che stanno boicottando quei cittadini che, invece, rispettano le regole».
Ma l'Asia non può intervenire con controlli e multe? «No. Come Asia non abbiano figura e potere giuridico. Possiamo solo segnalare situazioni di criticità alla Polizia Municipale. In particolare agli uomini del Nucleo di Tutela Ambientale. Spesso fotografiamo chi scarica dalle proprie auto materiale ingombrante. Poi consegniamo le immagini alla Polizia municipale che provvede, dal numero di targa, a risalire al proprietario della vettura e a denunciarlo».
Insomma bisogna solo far ricorso alla repressione per tentare di garantire un minimo di civiltà? «Purtroppo sì. Perché bisogna fare i conti con abitudini di criminali che non vogliono assolutamente rispettare le regole. Eppure l'Asia sta facendo sforzi enormi senza soldi. Sono stato costretto a licenziare 17 persone. E per questo non dormo la notte».