E su Facebook si scatena la rivolta della Terra dei fuochi
I sindaci di Villaricca, Franco Gaudieri, Qualiano, Ludovico De Luca e di Calvizzano, Giuseppe Salatiel- non hanno dubbi: «Ci opporremo m tutti i modi possibili alla costruzione dell'inceneritore di Giugliano». Come? «Ricorreremo al Òàã e nelle sedi giudiziarie competenti. Faremo la nostra parte». Perché i sindaci dell'aree a nord di Napoli sono sul piede di guerra? Facile. L'impianto dista pochissimi chilometri dagli enti da loro amministrati. Il termovalorizzatore nascerà infatti quasi a ridosso di Qualiano e Calvizzano per non parlare di Villaricca. Pochissimo anche da Villa Litemo e da Parete e solo 18 Km da Piazza Plebiscito a Napoli. Asoli 33 Kmpoi, c'èiitermovalirizzatore di Acerra. «Faremo tutto quello che è in nostro potere - dichiara De Luca - Da ricorso al Òàã alla raccolta di firme. Stavolta ce la faremo. Questo territorio ha già pagato molto». «Abbiamo già fissato la data per un prossimo incontro commenta la fascia tricolore di Calvizzano, Salatiello - Stringeremo un patto tra tutti i Comuni dell'area nord e porteremo avanti questa battaglia». sindaco Gaudieri, invece, pone l'accento sulla legge del 2007 che sanciva la definitiva tutela del territorio: «Quella norma prevedeva che qui non doveva nascere mai più nessun altro impianto di smaltimento. A Villaricca la usiamo ancora oggi per tutelarci dall'ampliamento della discarica di Cava Riconta. Quindi è valida - spiega il primo cittadino, magistrato amministrativista - Poi c'è stata la nuova legge che ha istituito l'inceneritore. Quest'ultima non ha chiarito come e perché l'altra disposizione non dovrà essere più applicata. Non è chiarito, nessuno sa darne una spiegazione. Così viene meno il rapporto di fiducia tra la gente e Stato». Insomma una legge dice «mai più impianti», l'altra «l'inceneritore va a Giugliano». Qualcosa non è chiaro e i cittadini dell'area nord si sentono ogni giorno più sfiduciati. fronte del "no" intanto si fa sempre più forte e si estende anche agli storici comitati di Chiaiano, oramai parte integrante della protesta al fianco dello storico Presidio di Taverna del Rè. Proprio quest'ultimo gruppo, che ha avuto il merito di portare alla ribalta nazionale nel 2007 lo scempio perpetrato sul territorio, si dice deciso ad andare avanti nella lotta per la salute e per mercoledì ha organiz zato un incontro pubblico m piazza Matteotti nel cuore di Giugliano, per decidere le azioni da intraprendere. Intanto su Facebookmonta la protesta, in tanti si sono detti «indignati» dalle parole del ministro. È una rivolta a colpi di foto e immagini, oltre che di messaggi. «I roghi non sono mai diminuiti e nessuno sa cosa c'è all'intemo delle ecoballe. Come si fa a dire che l'inceneritore è l'unica alternativa? E come si fa a dire che i roghi sono diminuiti se tutti i giorni ci svegliamo a causa della puzza di bruciato?», si legge sui profili e sui gruppi di protesta. Anni di soprusi e centinaia di decessi causati dai tumori hanno cambiato la coscienza collettiva di numerosi cittadini che si dicono pronti a tutto, stavolta, pur di evitare che il termovalorizzatore venga costruito.