Termovalorizzatore, il Pd si spacca «Questo territorio è già martoriato»
Si spacca il Pd sulla costruzione del termovalorizzatore a Giugliano. Con i parlamentari dell'area Nord sul piede di guerra. E paradossalmente a far da detonatore è l'intervista ieri del ministro all'Ambiente Andrea Orlando che conferma solo quanto è noto da settimane: a cavallo di ferragosto infatti è stato ufficializzato il bando di gara per costruire l'inceneritore m cui saranno bruciate le sei milioni di ecoballe. Tutto secondo il piano redatto dalla Regione che ha la competenza sui rifiuti. «Nelle settimane durante le quali si è infuocato il dibattito estivo tutto incentrato sull Opportunità di realizzare o meno il termovalorizzatore di Napoli-Est a Giugliano, nell'area della vecchia centrale turbogas dell'Enel, ho mantenuto volutamente un profilo basso e riflessivo», premette la deputata democrat Michela Rostan. E aggiunge: «Mi sono convinta della totale erroneità di una scelta politica e strategica adottata dalla Regione e dalla sua struttura commissariale che hanno, a mio avviso con eccessiva superficialità, esaurito un percorso decisionale le cui conseguenze sono e saranno potenzialmente in grado di condizionare negativamente il futuro delle prossime generazioni e di un territorio già martoriato sul piano ambientale, come pochi altri in Italia». «Servivano più verifiche», dice la Rostan perché «parliamo di un territorio già flagellato dall'apertura di oltre quaranta discariche, da centinaia di roghi tossici, da tonnellate di rifiuti scaricati abusivamente e senza alcun controllo». E conclude: «In altre atta la collocazione degli impianti è stata individuata sulla base di una valutazione complessiva che ha tenuto nel dovuto conto la necessità di dare risposte sul piano del trattamento dei rifiuti urbani in condizioni di ordinarietà e non certo per incenerire oltre sei milioni di eco-balle esposte alle intemperie da quasi quindici anni e contenenti tutto ed il contrario di tutto». Sulla stessa linea la collega Giovanna Palma, natia proprio di Giuglia no: «Sono in totale disaccordo con il ministro Orlando. L'inceneritore qui è un colpo durissimo e inaccettabile al territorio, uno schiaffo ad una zona che ha già dato troppo e che si aspetta dallo Stato tutele, bonifiche e ben altre prospettive». «È singolare - continuala deputata - che contemporaneamente il governo tolga a Giugliano la sede del tribunale e gli faccia il regalo dell'inceneritore che era destinato a Napoli est. Sembra quasi la firma di una condanna. Come a dire che per qui non c'è altra possibilità che i rifiuti. Il territorio è stanco di tutto questo. Si stanno attivando iniziative di lotta che partono dal basso, da associazioni e comitati. Io come parlamentare sarò al loro fianco per dire basta ai rifiuti, per chiedere bonifiche e progetti di rilancio». E così il segretario del Pd di Giugliano: «L'inceneritore, scelta scellerata della Regione, non è la soluzione migliore ma solo la più conveniente economicamente. Così come pare assurdo che si abbia tanta fretta per rimpianto di Giugliano e non ci si preoccupi delle ipotesi di Salerno o Napoli Est. La nostra comunità ha offerto il maggior contributo durante 20 anni di emergenza».