Frenata Tares stop al Consiglio ma è polemica
Rinviato il Consiglio comunale sulle questioni di bilancio e l'aumento delle tasse. Della Tares, se ne riparlerà fra dieci giorni. Come annunciato, maggioranza e opposizione non hanno trovato convergenza su un punto dolentissmo. Si cercherà in questo lasso di tempo di vedere e verificare almeno una rimodulazione delle gabelle, dall'Irpef alla temuta Tares. La sensazione è che l'ascolto messo ßç campo m maniera bipartisan sia soprattutto di opportunità politica. Ovvero spiegare a chi dovrà pagare il motivo per cui si è arrivati a bollette così care. La tassazione locale - nella sostanza - dipende praticamente al cento per cento dalle leggi dello Stato. In particolare per i comuni che hanno aderito alla legge sul pre-dissesto gli spazi di manovra sono strettissimi e già sperimentati dalla giunta guidata da Luigi de Ma- gistris. La stangata, comunque la si voglia vedere, ci sarà, e soprattutto per la Tares, l'imposta che sostituisce la Tarsu, che sarà più salata per tuttì con punte massime del 57 per cento. Spalmarla su più rate potrebbe essere invece un'opzione da mettere in campo.
Un dibattito serrato nel quale scendono in campo i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl che ieri hanno incontrato l'assessore alle Finanze Salvatore Palma e il vicesindaco Tomamso Sodano. I sindacati hanno chiesto che la manovra sia più partecipata. E con toni anche duri. «Abbiamo espresso tutta la nostra contrarietà al considerevole aumento delle tasse - si legge in una nota - che si scaricherà indiscriminatamente sulle spalle dei lavoratori, dei cittadini e dei pensionati. L'amministrazione ha giustificato la sua politica di aumenti lamentando il dissesto del bilancio comunale ereditato». La nota prosegue così: «De Magistris governa Napoli ormai da più di due anni e molto si poteva fare per difendere le fasce più deboli dei cittadini a partire da una più efficace lotta all'evasione fiscale, destinando le risorse recuperate all'abbattimento delle tasse così come sta già avvenendo in altri Comuni». Infine l'affondo più politico: «I sindacati condannano il metodo di confronto che da due anni si basa solo su convocazioni a decisioni già attua- te, riducendo gli incontri a mere comunicazioni e prese d'atto. Non è questo il percorso di condivisione e di proposta che il sindacato Confederale ha sempre praticato». Per questo motivo «Ï Bilancio di previsione deve vedere un confronto continuo e articolato». Sul fronte delle categorie sociali, il presidente provinciale dell'Associazione industria, commercio, artigianato, servizi e turismo Felice Califano è preoccupato per la Tares: «Ringraziamo l'amministrazione della sensibilità dimostrata nel rinviare la seduta consiliare e nel prendere in considerazione la possibilità di particolari agevolazioni per le imprese, visto il grave momento di crisi che stanno attraversando».
Passiamo alla politica. La maggioranza porta a casa il risultato del rinvio della seduta consiliare, così le tensioni si abbassano: non si è corso il rischio della mancanza di numero legale che pure incombeva, e allo stesso tempo ci sarà modo di riaprire un dialogo anche a livello politico e istituzionale con tutti i soggetti in campo. Dall'opposizione, ovvero il Pd, il capogruppo Ciro Fióla e Antonio Borriello fotografano così la situazione: «Abbiamo chiesto ed ottenuto il rinvio della seduta per consentire una più approfondita discussione su tali questioni di grande rilevanza per i napoletani, anche in considerazione del fatto che, ad oggi, non si è ancora in possesso di tutta la documentazione utile, necessaria per poter giungere ad un'equa decisione finale». Il riferimento è alle decisioni che dovrebbe prendere il governo.