Vent`anni di sversamenti e criminalità così il business ha avvelenato la gente

5 settembre 2013 - Valeria Chianese
Fonte: Avvenire

Interrati: è così che si sono conclusi i più grandi traffici di rifiuti tossici. È il grande affare del clan dei Casaìesi, dopo la droga. Nel 1994 l'inchesta "Eco" fa luce sull'attività criminale. Noncuranti degli effetti devastanti anche per l'uomo, abbandonano nelle campagne i rifiuti tossici che arrivano dalle aziende lombarde specializzate nella lavorazione dei metalli pesanti. Il clan guidato da Francesco "Sandokan" Schiavone e Francesco Bidognetti ha di fatto tutto sotto controllo e determina le aree dove sversare il contenuto dei camion. Ma i rifiuti non arrivano solo dal Nord Italia, anche dall'estero. In un campo di Santa Maria La Fossa vengono ritrovati 120 fusti, ognuno dei quali è di due metri di altezza e sei quintali di peso, con etichetta tedesca, pieni di materiale chimico velenoso. Nel 2000 la Procura di Santa Maria Capua aVetere scopre un traffico di arsenico, cadmio, zinco; centoventi milioni di tonnellate. Nel 2001 in un'inchiesta la Procura di Milano parla di ventimila tonnellate di rifiuti tossici provenienti dalle province di Brescia, Milano, Bergamo e portate nelle discariche abusive del Casertano. Nel 2004 è l'inchiesta "Terra mia" a mettere in luce 35 piccole discariche abusive, ognuna delle quali confinante con terreni coltivati nel triangolo Acerra-Nola-Marigliano.Almeno 120 ettari di terreno sono pesantemente inquinati. Nel 2006 inizia l'inchiesta della Procura di Napoli, conclusa lo scorso dicembre, che scopre come nella discarica della Resit in località Scafarea a Giugliano, 21.4 ettari sono infiltrati da 57.900 tonnellate di percolato derivanti da 806.590 tonnellate di rifìuti.Tra l'altro, nel terreno e nell'acqua sono presenti ben oltre la soglia massima consentita dalla legge di 1,2-di cloropropano e tri-tetra-cloroetilene. La Resit tra il 1987 e il 1991 ha smaltito 30.600 tonnellate di rifiuti pericolosi 1987 e il 1991 ha smaltito 30.600 tonnellate i dell'Acna di Cengio.

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