Nei Comuni «virtuosi» un microchip inchioda i furbi
TORRE DELGRECO. Buste per la raccolta differenziata con il microchip per combattere il fenomeno del «sacchetto selvaggio». Un controllo a campione quello effettuato tra i cittadini di Torre del Greco, ma che in tré mesi ha già dato importanti risultati, tanto che il promotore dell'iniziativa, l'assessore comunale ali'Ambiente Francesco Balestrieri (esperto inmateria, tanto da essere uno dei fiduciari dei commissari prefettizi che operano in un territorio difficile come quello di Casal di Principe), è pronto a estenderlo all'intera cittadinanza a partire dal prossimo mese di ottobre, quando saranno messi in distribuzione i nuovi kit per effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti. Finora il sistema è questo: sulle buste di alcune centinaia di famiglie, da utilizzare per la raccolta dei materiali da avviare al riciclo, si trovano specifici codici a barre. Ogni codice «segnala» la differenziata del nucleo di riferimento. Chi sbaglia paga, anche se finora le poche infrazioni riscontrate sono servite a segnalare ai cittadini poco attenti gli errori da evitare: «Abbiamo preferito in questa prima fase spiega infatti Balestrieri - partire con una compagna di sensibilizzazione, che sia utile per correggere eventuali abitudini errate. È ovvio che se ci fossimo trovati di fronte a sacchetti contenenti il cosiddetto tal quale, sarebbero scattate le inevitabili multe. Ma finora gli utenti censitì non ci hanno dato adito a elevare sanzioni». Il metodo di controllo è semplice e allo stesso modo rapido: gli agenti di polizia municipale o le guardie ambientali appositamente formate dall'ente sono dotate di una specifica «pistola», di un lettore di codici a barre come quelli comunemente usati nei supermercati. Il controllo è rapido e immediato: quando si nota che un sacchetto ha un contenuto apparentemente non conforme a quanto previsto, lo si apre e si passa a un controllo più approfondito. «Le famiglie che hanno ricevuto i sacchetti con i codici a barre prosegue l'assessore all'Ambiente della giunta guidata dal sindaco Gennaro Malinconico - sanno che sono potenzialmente esposti ai nostri controlli. Quindi possono essere stati 'indotti' a non sbagliare. Per questo è utile che dalla forma sperimentale, con un controllo a campione e solo su alcuni utenti, si passi a una fase più ampia, che comprenda tutti i nuclei familiari cittadini». I chip sui sacchetti della raccolta differenziata non sono però una novità: si è partiti al Nord Italia, con diversi esperienze positive registate soprattutto in Emilia Romagna e Toscana. In Campania il primo comune a introdurre nel proprio sistema di raccolta dei rifiuti le buste con i codici a barre è stato Mercato San Severino, con risultati tanto positivi da spingere molti altri comuni del Salernitano a fare altrettanto, molto spesso con risultati lusinghieri. Qualche timida esperienza in passato è stata fatta anche nel Casertano e nel Napoletano, con Torre Annunziata che pure ha provato a introdurre tempo addietro i «sacchetti intelligenti».