Astir, stop alla cassa integrazione dipendenti in strada e traffico bloccato
Dalla prossima settimana perderanno anche la cassa integrazione, perciò hanno scritto al prefetto Francesco Antonio Musolino e ieri mattina hanno anche brevemente interrotto il traffico nei pressi della sede de II Mattino: la protesta dei lavoratori Astir non si ferma. Il 17 luglio l'azienda è stata dichiarata fallita dal tribunale di Napoli e la curatela fallimentare ha detto no al rinnovo della cassa integrazione in deroga utilizzata dalla Regione per traghettare parte dei 458 dipendenti della sua partecipata verso una nuova impresa pubblica, la CampaniaAmbiente, che dovrebbe riunire tutte le aziende del settore. Secondo i curatori la somministrazione della Cig e il pagamento dei contributi da parte dell'azienda sottrarrebbe risorse ai creditori. Intanto il magistrato della Corte dei Conti, Pierpaolo Grassi, ha inviato uninvito a dedurre a44 tra componenti delle giunte Bassolino e Caldoro e amministratori della società contestando un danno erariale di 69 milioni di euro (54 milioni di euro agli amministratori del centrosinistra e 15 a quelli del centrodestra)per spese mutili e organici lievitati. Sull'azienda pendono anche numerose inchieste giudiziarie per appalti affidate a ditte Le tappe Azienda fallita a luglio Palazzo Santa Lucia spinge per una rapida soluzione dei casalesi. Una vicenda, quindi, estremamente complessa che ha lasciato per dieci mesi i dipendenti senza stipendio prima della firma per la cassa integrazione. Ora secondo i sindacati confederali e autonomi la vertenza deve essere risolta senza danno per i lavoratori e per questo chiedono un tavolo in prefettura: «La possibilità di giungere a un esito condiviso in unavicendalunga e complessa è data solo - scrivono nel documento - da una parte dal rispetto dell' impegno più volte confermato da parte della regione Campania, di avviare una nuova società, Campania Ambiente e Servizi, e dall'altro, dall'autorizzazione da parte del Giudice delegato, al proseguimento del trattamento di cassa integrazione in deroga». Edalla Regione fanno sapere: «La prosecuzione della cassa integrazione è una questione tecnica che andrebbe affrontata e risolta positivamente: ce ne sono tutte le condizioni come confermate anche dall'Avvocatura. Su questo puntoc'èl'assoluta disponibilità a confrontar si a tutto campo con i curatori fallimentari che finora, però, non ci hanno in alcun modo contattato». Sul tappeto ci sono sostanzialmente tré problemi: il pagamento dei dieci mesi di stipendi arretrato, il rinnovo della Cig e il decollo della nuova azienda. Tutti punti di difficile risoluzione. Per pagare gli emolumenti servirebbero almeno una decina di milioni, per dare il via alla Cig ci vorrebbe il sì dei curatori e per fare decollare Campania Ambiente un piano industriale condiviso. Ma 458 dipendenti provenienti dalla sola Astir non sono facili da collocare m una nuova società viste le competenze in campo e le ridotte disponibilità finanziarie della regione. Trovare i soldi e inventarsi un compito adatto a lavoratori generalmente anziani e dequalificati senza rischiare nuove indagini da parte della Corte dei Conti non sarà facile. D'altra parte non ci sono nemmeno i fondi per le liquidazioni e i contributi previdenziali non sono stati pagati.