Nella guerra dei rifiuti adesso piovono multe
ISCHIA Quattrocento contravvenzioni elevate nel comune di Ischia, oltre duecento tra Casamicciola e Lacco Ameno mentre negli altri comuni, almeno per il momento, non esistono statistiche aggiornate. Sull'isola verde l'immondizia la si getta per strada. Sono i numeri a raccontare le dimensioni del fenomeno, e non c'è azione disciplinare in grado di porre un freno a questa gara di inciviltà. Il dibattito però si è acceso. Dalle colonne del «Mattino» alla spiaggia, il passo è stato brevissimo e il confronto è serrato. Ischia è sporca, ma di chi è la colpa? Le fazioni sono due: da un lato c'è chi si scaglia contro i «pirati del sacchetto», dall'altro chi si lamenta delle carenze del servizio e delle difficoltà, logistiche e temporali, da affrontare. Ma, sorpresa, entrambi i poli si caratterizzano per eterogeneità. Chi pensa che le fazioni siano ben delineate, insomma, sbaglia di grosso. Residenti e turisti rinfoltiscono le fila di entrambi gli schieramenti, con il risultato che la questione rifiuti è diventata il vero tema caldo dell'estate. «Se il servizio di raccolta inizia alle 6 del mattino e un villeggiante deve partire, come può non gettare il sacchetto per strada?» chiede Francesco, ischitano doc e da anni impegnato nel turismo mentre ai Maronti, l'epicentro delle vacanze balneari ischitane, si forma un capannello di persone che, in attesa di parcheggiare à auto e recarsi in spiaggia, inizia a discutere del tema. «Io sono napoletano, e trovo indecente che non si rispettinole regole. Noi siamo la provincia della "crisi dei rifiuti", ma sembra che non abbiamo imparato nulla» risponde di rimando Alessandro, un napoletano che «frequenta Ischia dal 1981» e che si dice «disgustato dalla mancanza di educazione civica del nostro popolo». Due tra i mille discorsi da spiaggia, bar, ristorante di queste ore. Che sono poi la rappresentazione plastica di sensibilità diverse ed ugualmente degne. Nessuno difende i «pirati del sacchetto». Ma c'è chi, pur con uno sfor zo retorico non indifferente, trova il modo per puntare il dito contro le amministrazioni dell'isola. «Resta un dato; noi d'estate abbiamo difficoltà nella gestione del servizio di raccolta dei rifiuti chenonregistriamod'invemo. Significherà pure qualcosa»: questa la riflessione di Giosi Ferrandino, sindaco di Ischia. Che trova la sponda di tutti i suoi colleghi, a cominciare da quel Francesco Del Deo che, da poco eletto sindaco di Fono, si è trovato nella difficile posizione di dover riattivare il sito di trasferenza nel pieno del bosco di Zaro, nonostante il parere negativo della Soprintendenza, pur di scongiurare l'ennesima crisi rifiuti. «C'è malcontento - spiega - ed è inutile nasconderlo. Dobbiamo affrontare problemi enormi périma corretta gestione del ciclo dei rifiuti ma sembra che solo gli ischitani se ne rendano conto». Ma c'è anche chi, pur di estirpare il problema, s'è industriato per non fornire alibi a nessuno. Cannine Monti, sindaco di Lacco Ameno, ha avviato già da maggio una campagna di sensibilizzazione per evitare «che ogni mattina ci si trovi con le strade invase dai rifiuti». Servizio straordinario di raccolta nel periodo estivo, Poli- zia municipale in strada fino alle 2 del mattino per presidiare il territorio e, soprattutto, comunicazione capillare. «Abbiamo distribuito in ogni casa del comune le ordinanze in materia di conferimento dei rifiuti. I risultati li abbiamo ottenuti, ma è innegabile che non abbiamo risolto definitivamente il problema». Ed infatti il fenomeno non accenna a rallentare. Anche ieri è stata una giornata di passione con cumuli di sacchetti per strada ai Pilastri, al Fango e alla Man- dra. Nonostante le buone intenzioni, ad avere la meglio sono stati ancora una volta loro, i «pirati del sacchetto»