Cimitero In via Cupa Principe operazione degli uomini dell'Asia, ma i risultati durano molto poco e i rifiuti si accumulano

Dopo la bonifica, ecco la nuova discarica

24 agosto 2013 - Peppino Cerreto
Fonte: Giornale di Napoli

Nemmeno terminata la bonifica di via Cupa del Principe, traversa di via del Riposo nei pressi del Cimitero, che già i soliti "ignoti" hanno nuovamente preso di mira questo territorio per creare una nuova discarica. L'allarme du Facebook dove sono sstate postate le testimonianze di residenti e cittadini che hanno documentatio con foto l'avvio di questo nuovo sversatoio. «Intanto - dicono -sono stati spesi soldi pubblici che, in questo momento di profonda crisi economica mondiale, sarebbero stati più utili alle famiglie bisognose. Se non si attiva un servizio di vigilanza su questa parte del territorio saranno gli ennesimi soldi pubblici buttati al vento». L'area è nota alle squadre dell'Asia che spesso sono costerette a intervenire. Si tratta di strade che lambiscono un campo rom dal quale "escono" tonnellate e tonnellate di rifiuti, scarti, immondizia, che viene accumulata quando non serve per essere rivenduta al mercato delle pezze alla Ferrovia. Ovviamente non si esclude che tra quei rifiuti, in quei coacervi, possa capitare ogni tanto qualche scarto che nessuno deve vedere. Capita così che ogni tanto quei cumuli prendano fuoco e nella cenere e nelle fiamme sparisce di tutto. I residenti sono angosciati e avviliti. Per molti infatti convivere con la puzza dell'immondizia o peggio con la diossina dei roghi è diventato impossibile e da tempo chiedono che la zona sia sorvegliata anche attraverso le telecamere. Ma fino a questo momento di sorveglianza nemmeno a parlarne. Si teme, stando alle recenti ricerche, che quei roghi possano essere scatenanti per malattie come cancro e leucemia. Oltretutto in questo modo vengono vanificate anche le operazioni di bonifica che puntualmente vengono effettuate dagli operatori Asia. Ma ogni "blitz" costa ai contribuenti decine di migliaia di euro che sono letteralmente buttati. Un'usanza che sarebbe stata anche alla base di una ulteriore e più marcata flessione nel mercato immobiliare in zona in quanto molti appaiamenti si sarebbero resi liberi, lasciati da affittuari e proprietari, i quali non avrebbero più a lungo sopportato l'esposizione ai miasmi della spazzatura in putrefazione o data alle fiamme.

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