Inceneritore, dossier della Regione «Giugliano? La scelta non è nostra»

I conti di Palazzo Santa Lucia: ecco tutti gli interventi per il risanamento dell'area
21 agosto 2013 - Marco Di Caterino
Fonte: Il Mattino

Interventi della regione a Giugliano GIUGLIANO. La questione del termovalorizzatore di Giugliano. Mentre crescono polemiche e si ingrossa il popolo del «NoTavemadeIRe», che promette battaglia su tutti i fronti, una nota della Regione chiarisce alcuni punti, traccia un bilancio sugli interventi m corso per il risanamento ambientale e - cosa più importate -chiarisce che la decisione di realizzare l'impianto e di ubicarlo a Giugliano non è della Regione Campania. Un passaggio questo che sicuramente aprirà un altro fronte di feroci polemiche e palleggiamenti su chi e come ha deciso la realizzazione del termovalorizzatore a Giugliano. «Va considerato - precisa la nota- che una delle cause che ha originato la procedura di infrazione europea e la conseguente condanna dell'Italia è individuata proprio nello stoccaggio dei rifiuti ancora da eliminare. E l'Europa che ci chiede di provvedere alla eliminazione dei rifiuti imballati eia stessa Europa non ha eccepito nulla sulla realizzazione dell'impianto rilevando, in termini negativi, il ritardo nella sua realizzazione». E ancora: «L'impianto di termovalorizzazione di Acerra, dalla data della sua entrata in funzione, ha trattato oltre due milioni di ton nellate di rifiuti senza rilasciare in atmosfera un grammo di sostanze dannose per l'ambiente e la salute come dimostrato dalle rilevazioni in continuo delle sue emissioni. Si tratta di oltre un terzo dei rifiuti imballati ancora da eliminare. Se l'impianto di Giugliano fosse stato realizzato tré anni fa ora il problema si sarebbe ridotto di un terzo! Al contrario, è la combustione incontrollata dei rifiuti abbandonati e il potenziale pericolo rappresentato dalle balle (è sempre possibile un loro incendio come accaduto a Casalduni sabato 17 agosto) a rappresentare un serio e grave pericolo per la salute umana e l'ambiente. Se si dimostra di avere una alternativa all'impianto in grado di conseguire lo stesso risultato risolvendo il problema si è pronti ad adottarla». La nota precisa che a riprova della massima attenzione che la giunta Caldoro ha per la questione di collasso ambientale di Giugliano, ereditato da un decennio di abbandono edi incuria, ha stanziato 34 milioni di euro «per realizzare gli interventi che nessuno si era preoccupato neppure di programmare». Ed è lungo l'elenco degli interventi. Perla messa in sicurezza della Resit(6.609.531,00 euro); per la messa in sicurezza di Masseria del Pozzo e Schiavi più di otto milioni; poco più di sei milioni per la messa in sicurezza di Novambiente. Centomila euro per l'estrazione e smaltimento del percolato dell'Area Resit e per quello di Masseria del Pozzo e Schiavi, circa quarantamila euro. Nel pacchetto delle misure per il risanamento sono stati stanziati anche cinque milioni di euro per finanziare i comuni della cosiddetta Terra dei Fuochi, per le misure di contrasto e controllo dello stato di inquinamento. Le misure della Regione, però non convincono il popolo del «NoTavemadeIRe» e dei comitati della Terra dei Fuochi. Le misure economiche stanziate, oltre ad essere insufficienti per la gravita del problema, sono a loro giudizio solo fumo negli occhi per far stare buoni chi non vuole il termovalorizzatore. E in questa già intricata vicenda un altro colpo di scena arriva da una «dimenticata» sentenza del Consiglio di Stato (n. 5566/2012) che ha classificato come «rifiuto speciale» il contenuto delle ecoballe di Taverna del Rè. n che comporta che non potrebbe essere smaltito in un termovalorizzatore. Un altro punto da chiarire in una vicenda che già presenta aspetti poco chiari

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