Il termovalorizzatore? A Napoli est. Il giallo del bollettino
GIUGLIANO. È giallo sul bando di gara per la realizzazione di un inceneritore nella zona di Ponte Riccio, dove si trovava l'ex centrale di turbogas. Pubblicato, l'altro ieri, sulla Gazzetta europea l'avviso presenta, infatti, la dicitura: «termovalorizzatore di Napoli est». Nessun riferimento, dunque, al comune di Giugliano e all'area industriale, di otto ettari, dismessa dall'Enel, da alcuni anni. «È una beffa, una presa in giro», è stato il commento degli attivisti dei comitati e delle associazioni ambientaliste del territorio che, da circa died giorni, si sono mobilitati alla notizia della possibilità della realizzazione dell'impianto. L'uscita del bando era stata, infatti, già annunciata dall' assessore regionale all'ambiente Giovanni Romano. Inutili i tentativi dei manifestanti di bloccamela pubblicazione. Ormai sono due giorni che le ditte possono partecipare alla gara, il cui esito verrà reso noto in autunno. Una volta assegnato l'appalto la costruzione dell'inceneritore sarà una realtà. Resta avvolto invece nel mistero il perché l'avviso, com- II confronto Nocera(Pdl): «Necessario dialogare con i cittadini senza dimenticare obblighi di legge econl'Ue» parso sulla gazzetta ufficiale e che porta la firma del commissario Alberto Carotenuto, non faccia alcun riferimento al comune di Giugliano. «Sono convinto - ha spiegato il presidente del wwf lago Patria Stefano Franciosi, che si è fatto portavoce degli attivisti - che è stata una scelta obbligata. Non potevano far riferimento alla nostra area in virtù della legge 87 del 2007, nella quale si legge che in assenza di interventi di riqualificazione, in tenitori che hanno già subito scempi ambientali, non possono essere localizzati ulteriori siti di smaltimento finale di rifiuti. Indicare la zona di Ponte Riccio avrebbe significato - ha aggiunto - contrapporsi a una legge dello Stato. In n questo modo si continuano a frodare norma e cittadini». La dicitura del bando «termovalorizzatore di Napoli Est», inoltre, ha suscitato un ulteriore dubbio nei manifestanti ovvero che sia stato utilizzato l'avviso di gara rivolto alla realizzazione dell'opera in un'altra area. «Com'è possibile - hanno sottolineato i manifestanti - che il sindaco Luigi de Magistris abbia avuto voce in capitolo e i centouindicimila abitanti di Giugliano debbano invece continuare a subire». Infine non è da sottovalutare un ulteriore aspetto. «Voglio ricordare conclude Franciosi - le parole del commissario regionale per gli impianti Stir, Pasquale Manzo, che durante l'audizione alla commissione bicamerale, il 5 febbraio, sulla realizzazione del sistema di digestione anaerobica·a Ponte Riccio, esprimeva i suoi profondi dubbi su cosa nascondesse il sottosuolo». «La Campania per troppi anni ha detto solo no e oggi si trova ad affrontare situazioni complesse - si legge in una nota del capogruppo Pdl in Regione, Gennaro Nocera -. Bene, il dibattito auspicato dall'assessore Romano. È opportuno ricordare alcuni punti fermi. Ci sono prescrizioni europee e nazionali che ci impongono di decidere, ci sono 6 milioni di ecoballe che non possono rimanere così».