Rifiuti, non si può dire sempre no
I cittadini di Giugliano hanno mille buone ragioni per protestare: vivono, da anni, in un gigantesco immondezzaio. Sono prigionieri dei rifiuti, anche quelli tossici, stipati m impianti precari e fuori legge, non controllati, come quei sette milioni di ecoballe che si contano in Campania. Questo è lo scandalo. Ma la risposta più sbagliata e controproducente è quella di cavalcare l'indignazione popolare per ri mettere in discussione la costruzione di un nuovo termovalorizzatore, un progetto ormai in fase avanzata con tanto di bando pubblicato sulla Gazzetta europea.
Bisogna dire la verità, senza lasciarsi suggestionare dalla demagogia e dagli slogan del No sempre e comunque. Bloccare l'inceneritore significa, di fatto, difendere lo status quo e un'assurda situazione di degrado ambientale, con enormi rischi perla salute della popolazione. Attualmente, infatti, m un raggio di appena sette chilometri si contano venti discariche, alle quali si devono aggiungere quelle abusive, e tré impianti di stoccaggio delle ecoballe. Una gigantesca polveriera a cielo aperta. Il nuovo inceneritore rappresenta una soluzione ragionevole non solo per renere efficiente l'intero ciclo di smaltimento dei rifiuti, ma innanzitutto per procedere a una complessiva bonifica dell'area oggi completamente inquinata. Si tratta di impianti che offrono eccellenti garanzie sia dal Termovalorizzatore impossibile fermare il piano punto di vista ambinetale e della sicurezza sia per quanto riguarda l'efficienza energetica, che significa trastornare la spazzatura in una fonte di riscaldamento e quindi in una risorsa. Purtroppo tutto ciò non è stato spiegato bene, e nei tempi giusti, per creare il necessario consenso attorno a un'opera ormai indispensabile quanto priva di rischi significativi. Un ceto politico imbelle, spesso prigioniero di paure irrazionali o peggio complice di interessi opachi, non ha favorito un percorso lineare di coinvolgimento dei cittadini, come è avvenuto in altre parti d'Italia, a favore del cambiamento. Nel vuoto dell'esercizio di questa elementare responsabilità si sono aperti i varchi del ribellismo sfrenato e mentre il comune di Giugliano è stato sciolto per infiltrazioni camorristiche, si rischia una protesta di piazza senza sbocchi che favorirà soltanto gli interessi dei clan. I cittadini del la zona hanno pieno diritto a ingenti risarcimenti, abbinati alla costruzione dell'inceneritore, ed a precisi impegni, innanzitutto finanziari, che possano garantire la contestuale bonifica dell'area. Per questo devono battersi. Senza lasciarsi manovrare da chi, conta poco se in buona o in cattiva fede, vorrebbe bloccare il termovalorizzatore per continuare a coltivare i loschi affari maturati all'ombra dell'immondezzaio di Giugliano.