Rifiuti, tavolo romano per i Consorzi di bacino

NAPOLI - Se il ministro Andrea Orlando ha tranquillizzato l'assessore regionale all'Ambiente Giovanni Romano circa la paventata emergenza rifiuti d'agosto, c'è un altro nodo che non ha ancora trovato soluzione: quello del destino dei Consorzi di Bacino. A Napoli come a Casería la situazione diventa esplosiva ogni giorno che passa: gli stipendi non arrivano, il malessere aumenta e la tensione sociale è a un passo dall'espolosione. Dopo le manifestazioni a Roma ed i vari presidi tenuti in Campania da parte dei lavoratori dei consorzi di bacino e la recente approvazione da parte della giunta tegionale di una proposta di legge di riordino del ciclo dei rifiuti che dovrebbe salvaguardare i livelli occupazionali non si è ancora giunti alla soluzione vera del problema. Le segreterie regionali dei sindacati esprimono serie preoccupazioni per questi continui ritardi che costringono migliaia di lavoratori dei consorzi di bacino campani alla gravissima insicurezza per il proprio futuro occupazionale e nel dramma familiare per assenza di reddito a causa del mancato pagamento delle retribuzioni oramai da nove mesi. Per questo motivo è stata avanzata richiesta ufficiale alle istituzioni, ognuno per la parte di competenza, di farsi carico di istituire il più volte richiesto tavolo interministeriale per affrontare il problema con tutti gli strumenti necessari a garantire le attese soluzioni in merito al pagamento delle retribuzioni ed alla garanzia della salvaguardia occupazionale per i lavoratori dei consorzi di bacino della Campania. Da Roma, l'altro giorno, l'attesa risposta. Il tavolo interistituzionale chiesto si terra nell'ormai prossimo mese di settembre. I Ministeri interessati (Lavoro, Ambiente ed Economia) stanno proseguendo nel lavoro di approfondimento tecnico e normativo per la definizione di una soluzione idonea a risolvere il problema delle garanzie occupazionali del ciclo.