Per la differenziata mancano i soldi: si ritorna ai vecchi bidoni per l'umido
NAPOLI — Forse non sarà un vero scivolone, ma sicuramente un clamoroso dietrofront. La raccolta differenziata porta a porta resta, almeno per Napoli, una mezza illusione, sia per il debole incremento registrato dal 2008 ad oggi, rispetto al 70 per cento di differenziata annunciato in campagna elettorale dal sindaco Luigi de Magistris (sebbene oggi il primo cittadino proclami di aver tagliato il traguardo del 30%); sia per il fatto che, ora, invece di essere estesa al resto dei quartieri partenopei, la raccolta porta a porta sarà sostituita, per l'umido, da una di prossimità, con contenitori da sistemare lungo le strade. E tutto si può dire tranne che si tratti di un servizio porta a porta se l'umido dovrà essere depositato dai cittadini nei cosiddetti «moduli di raccolta stradale».
A confermarlo è lo stesso de Magistris in una intervista a Fabiola Conson di Televomero: «Ricordiamo cosa era Napoli due anni fa, nonostante le precedenti amministrazioni abbiano goduto di finanziamenti a pioggia. Noi senza soldi — ha confessato il sindaco — abbiamo portato la raccolta differenziata dal 14% a sfiorare quasi il 30%. Ci stiamo interrogando, allora, intorno ad un tema: riusciamo noi, senza soldi, ad aumentare la raccolta differenziata? No, non ci riusciamo. Allora da novembre abbiamo deciso di far partire nuovi moduli sperimentali in città, abbiamo deciso infatti di non fare un porta a porta e una raccolta differenziata identici in tutta Napoli, ma di modularli a seconda del territorio e delle sue peculiarità e, laddove non arriva il porta a porta, saranno installati quindi contenitori stradali per il conferimento dell'umido». I primi quartieri, fanno sapere da Asia, ad essere interessati dal ritorno in strada dei cassonetti per l'umido saranno Pianura, Vomero e Soccavo. Mentre per adesso il porta a porta dovrebbe continuare a San Giovanni, Ponticelli, Centro direzionale, Colli Aminei, Bagnoli, Scampia, Chiaiano, Posillipo e Rione Alto.
Il vicesindaco, Tommaso Sodano, lo stesso che ha partecipato l'altro giorno, sotto braccio a don Maurizio Patriciello, e con tanto di gonfalone del Comune, alla marcia Aversa-Giugliano contro l'inceneritore, ha anche lui ammesso che «poiché mancano le risorse finanziarie, si procederà ad un nuovo sistema di raccolta della frazione umida (circa 40% dei rifiuti prodotti) in modo da implementare significativamente la percentuale di differenziata nella città. L'amministrazione — ha dichiarato il vicesindaco in un'altra occasione — intende potenziare la raccolta differenziata stradale, già attiva con le campane in tutta la città, estendendola anche alla frazione umida dei rifiuti: nelle zone non servite dal porta a porta, infatti, saranno installati contenitori appositi per la raccolta della frazione umida, prevedendo anche meccanismi per le grandi utenze e aree mercatali. Per promuovere questa nuova modalità sarà avviata nei prossimi giorni una campagna di informazione col coinvolgimento di Asia e di tutte le associazioni del territorio».
Insomma, nei fatti si dà l'addio al porta a porta e ricompaiono i cassonetti strada per strada. «Purtroppo — commenta Daniele Fortini, amministratore delegato di Asia — il modello Colli Aminei, con i quattro bidoncini della differenziata posizionati nei palazzi, resta molto costoso e sebbene consegni risultati per la differenziata di tutto rispetto, circa il 65% di riciclabile, dall'altro sembra non aver arrestato del tutto il fenomeno della migrazione dei rifiuti: i sacchetti di spazzatura indifferenziata, infatti, continuano ad essere scaricati in altre aree della città. Certo — conferma Fortini — ora con la nuova operazione cercheremo di sistemare i bidoncini all'interno dei parchi condominiali, dove sarà possibile, piuttosto che in strada. Ma dovremo tener conto degli spazi. Di fatto, e su questo convengo, il ritorno dell'umido sui marciapiedi può essere pericoloso, nel senso che sembra farci tornare indietro nel tempo, ma saremo attenti a ponderare bene la sistemazione».