Campania: «Mercurio e cromo dal mare alla tavola»

22 giugno 2008 - Fabrizio Geremicca
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
Un tuffo al piombo, nel mare davanti a piazza Vittoria. Una nuotata al cromo, nelle acque di Castelvolturno. Idrocarburi policiclici aromatici 12 volte oltre il tetto di legge nel mare di Portici. 
A lanciare per primo l'allarme è stato Sergio Costa, comandante della polizia provinciale di Napoli: «Dalle indagini che stiamo svolgendo su incarico della Procura — ha detto — emerge il problema degli sversamenti industriali che finiscono nei depuratori e poi a mare».
Ora c'è un' autorevole conferma: uno studio del Ministero dell'Ambiente, realizzato in collaborazione con la Stazione Zoologica di Napoli e con l'Arpac, evidenzia alcuni fattori di preoccupazione per l'ecosistema marino in Campania. Progetto Sidimar è il nome di questo monitoraggio effettuato tra il 2001 ed il 2003. L'elaborazione ha richiesto anni di lavoro, ma i risultati dei test sono attualissimi e tutt'altro che confortanti. Suggerirebbero misure immediate: adeguamento dei depuratori ed assidua vigilanza per prevenire gli sversamenti abusivi nei fiumi e nei Regi lagni. I lavori di rifunzionalizzazione degli impianti di depurazione, invece, non sono nemmeno iniziati. I corsi d'acqua interni della regione sono talvolta simili a cloache a cielo aperto. Il capitolo della vigilanza e della bonifica dei lagni costruiti in epoca borbonica è ancora tutto da scrivere. I campioni sono stati prelevati nei sedimenti marini a Napoli (altezza piazza Vittoria), Portici, Foce Sarno (Comune di Castellammare di Stabia), Foce Volturno (Comune di Castelvolturno), Foce Picentino (Comune di Pontecagnano), Punta Tresino (Comune di Castellabate).
Il cadmio, per legge, non dovrebbe superare i 300 microgrammi per chilo. Alla Foce del Sarno i tecnici hanno riscontrato fino a 578 microgrammi/kg. Sforamenti anche alla Foce del Volturno. Un prelievo oltre la norma davanti a piazza Vittoria.
Il cromo, un altro metallo tossico, se in quantità superiori ai limiti di legge(50.000 microgrammi/ kg), alla Foce del Sarno arriva anche a 123.000 microgrammi/kg. Idem alla Foce del Volturno.
Valori di mercurio fuori norma alla Foce del Picentino, del Sarno, del Volturno, a Portici Pietrarsa. Nel mare davanti a piazza Vittoria superano il limite( 300 microgrammi/kg) 3 campioni su 5, con una punta di 619,2 microgrammi/Kg.
Il nichel (la legge prescrive un massimo di 30.000 microgrammi/ kg) è abbondante in uno dei prelievi effettuati nelle acque davanti a piazza Vittoria( 78.742 microgrammi/kg) e alla Foce del Volturno (33.355 microgrammi/kg). Piombo in quantità in 5 prelievi effettuati nel mare di via Caracciolo tra il 2001 e il 2003: 76.303 microgrammi/kg; 122.294 microgrammi/kg; 83.721 microgrammi/kg; 65.769 microgrammi/kg; 102.167 microgrammi/kg. Il limite è 30.000 microgrammi/ kg. Cifre che in parte potrebbero essere giustificate dall'intenso traffico automobilistico del lungomare. Tre superamenti anche alla Foce del Sarno.
Commenta Alessandro Giannì, il responsabile della campagna mare di Greenpeace: «La presenza oltre i limiti di metalli e diossine non determina rischi per chi fa il bagno, salvo concentrazioni elevatissime, ma contamina molluschi e pesci dei quali ci nutriamo. I veleni ci arrivano in tavola». Metalli pesanti e simildiossine hanno inoltre effetti devastanti sul sistema immunitario e riproduttivo dei cetacei. «Alcuni degli spiaggiamenti di delfini, capodogli e balene sulle coste campane, negli ultimi anni, potrebbero essere il risultato di patologie virali innescate da un deficit immunitario. Provocato, quest'ultimo, proprio dall'accumulo di metalli».

 

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