Miasmi del Cdr, la rivolta di Taverna
«Non esiste solo "Battipaglia-centro" nella nostra città. Ci sono anche le comunità di periferia, i rioni popolosi e affollati, i disagi e le difficoltà nelle quali si vive da anni in queste zone». Un sentire comune di abbandono e di indifferenza verso i quartieri cittadini, rilanciato dai residenti di Taverna Maratea e Taverna delle Rose tra proteste, petizioni, assemblee aperte. In ballo i problemi di sempre, diventati endemici perché mai affrontati e quindi mai risolti. Pulizia a singhiozzo, traffico, viabilità, trasporti, i miasmi del Cdr, assenza di iniziative sociali, culturali, ludiche. Una comunità "tenuta in vita" dalle attività di una chiesa dal suo canto ben presente sul territorio. «Avevamo chiesto una attenzione particolare alla situazione delle nostre strade, veri e propri imbuti, per un traffico diventato oramai una afflizione per il rione - dice il parroco don Fernando Lupo - Forse qualcuno non si è reso conto di quanto sia diventato grande e affollato il nostro quartiere e di come abbia bisogno di interventi anche strutturali in grado di assicurarne la vivibilità». Un appello accorato di una maggiore sensibilità per Taverna, lanciato da don Fernando con gli altri parroci di Serroni, del rione Stella, di S.Anna, in una riunione religiosa di qualche giorno fa tenutasi a Bellizzi. Vivibilità che deve fare i conti anche con l'incubo dei miasmi insopportabili del vicino Cdr. «E' come se dovessimo sopportare una penitenza quotidiana - si lamenta la signora Maria B., casalinga - Ti svegli la mattina e non sai se puoi azzardarti ad aprire o meno i balconi per paura di essere investita da una puzza micidiale, oltre a trovare uno strano pulviscolo sui panni stesi ad asciugare». In compenso però a Taverna la raccolta differenziata ha raccolto percentuali molto alte anche se non sempre la puntualità nella pulizia del quartiere viene osservata dagli operatori ecologici come nel caso dell'erba alta nella villa del quartiere. «Questo dimostra quanto sia importante per noi il senso di appartenenza ad una comunità civile e non meritiamo perciò di essere dimenticati da chi dovrebbe soprintendere al bene di tutta la collettività - il duro giudizio di Mario L., pensionato - Prendiamo per esempio le difficoltà di trasporto per raggiungere il centro di Battipaglia o gli altri quartieri o le aree di mercato. Tutto è molto affidato al caso se non hai un'auto propria o qualche amico o parente disposto ad accompagnarti». Qualche tempo fa proprio don Fernando Lupo aveva proposto una sorta di "linea circolare" per i collegamenti tra le periferie ed il cuore della città. «Sarebbe un servizio di grande importanza specie per le persone anziane e per chi ha difficoltà di ogni genere nel muoversi sul territorio cittadino», dice il parroco di S.Teresa del Bambino Gesù. E ancora sempre da Taverna si chiede perché non sia possibile utilizzare qualche capannone dell'ex Ati di via Rosa Iemma per manifestazioni culturali, convegni, riunioni, spettacoli.