Traffico di rifiuti pericolosi il Municipio chiede i danni
Il Comune di Napoli si costituirà parte civile nel prò cedimento penale pendente innanzi al Tribunale di Napoli nei confronti di Antonio Agizza e di altri 65 imputati. Lo ha deciso ieri la giunta, su proposta dell'assessore al Personale con delega all'avvocatura Francesco Moxedano. I reati contestati, tra cui il 416 bis, riguardano un vasto ed organizzato traffico illecito di rifiuti pericolosi che venivano smaltiti attraverso le pubbliche fognature. I rifiuti, in particolare quelli liquidi, venivano ritirati da un gruppo di imputati sia da private abitazioni e condomini che da attività commerciali e artigianali per poi essere sversati illegalmente nelle fogne della città. Contro il ricorso dei le gali di Agizza, che contestavano l'esistenza di un rapporto causale tra la condotta del loro assistito e la perpetrazione del reato e parlavano di «carenza di accertamenti tecnici» e di «insussistenza degli elementi materiali necessari per l'integrazione della fattispecie», la Cassazione penale si era espressa parlando di «disastro», di «potenza espansiva del nocumento» e di «attitudine a mettere in pericolo la pubblica incolumità». Il pubblico ministero aveva individuato l'esistenza di una «organizzazione criminale dedita al traffico illecito dei rifiuti». I rifiuti speciali pericolosi (fanghi derivanti dal ciclo di depurazione delle acque e rifiuti liquidi delle navi approdate nel porto di Napoli e destinati ai centri di compostaggio), che dovevano essere opportunamente trattati, venivano invece smaltiti illecitamente su terreni agricoli o nei corsi d'acqua. Questo avveniva con un collaudato meccanismo di complicità di produttori di rifiuti, gestori degli impianti di compostaggio, titolari e dipendenti delle ditte di trasporto e titolari di aziende agricole.