Il ministro nei campi avvelenati «Vedo un disastro spaventoso»

Ministro choc: a Caivano peggio del film Gomorra

La De Girolamo nei campi killer «Reati odiosi, pene da inasprire»
24 luglio 2013 - Marco Di Caterino
Fonte: Il Mattino

CAIVANO. «Non vivo sulla luna e le urla di dolore che provengono da questa terra arrivano a me e a tutto il Governo, che è consapevole del disastro che si è consumato qui. So che se state affrontando queste terribili difficoltà è perché una parte della politica è stata assente. Ma c'è anche una politica che sa ascoltare e che agisce per il bene della collettività, e in questa bisogna avere fiducia». Parole di Nunzia De Girolamo, ministro delle Politiche Agricole e Forestali, accolte con un lungo applauso nella parrocchia di San Paolo Apostolo, al Parco Verde di Caivano, per l'incontro con don Maurizio Patriciello e il «popolo» della Terra dei Fuochi.
Nunzia De Girolamo è il secondo ministro, dopo Andrea Orlando, che nel giro di un mese arriva nella martoriata provincia a nord diNapoli. Edè rimasta sconvolta quando dopo l'incontro in parrocchia ha voluto recarsi su quell'enorme di- scarica - 200mila metri cubi di veleni interrati a diretto contatto con la falda acquifera - sequestrata dieci giorni fa dal Corpo Forestale di Napoli. «È ancora peggio di quello ho visto nel film Gomorra. Sono disgustata», è stato il secco commento del ministro di fronte ad uno dei fusti tossici trovato a meno di mezzo metro sotto la coltivazione di broccoli.
All'incontro hanno partecipato l'eurodeputata Erminia Mazzoni, presidente della commissione petizioni, la deputata Pina Castiello, i vertici nazionali e regionali della Forestale, Antonio Marfella, oncologo del Pascale, il presidente del Comitato Fuochi Lucio lavarone. Don Maurizio Patriciello, che mai si stanca di ripetere quel grido di dolore che è la drammatica situazione in questo territorio, ha chiesto al ministro di attuare nel più breve tempo possibile le misure per una bonifica totale delle campagne inquinate. Antonio Marfella ha ricordato che quando si individua un campo o un pozzo inquinati, non si deve più parlare di morte di un territori, ma di rinascita perché il problema si può affrontare e risolvere con la sinergia di tutti. E Lucio lavarone ha chiesto l'immediato avvio di un piano per l'acqua.
Il ministro ha ascoltato tutti e preso appunti. Poi ha dichiarato: «Da cittadina campana, prima ancora che daministro, devo però purtroppo dire che se siamo arrivati a questo punto è anche perché alcuni cittadini sono stati compiici, si sono girati dall'altra parte, facendo finta di non vedere la tragedia in cui oggi ci troviamo. Per questo ringrazio chi è qui, perché è consapevole che è arrivato il momento di cambiare cultura e denunciare chi approfitta del silenzio e della mediocrità. Queste battaglie le ho fatte sempre, da quando ero una semplice iscritta al partito. Sono perciò molto felice di vedervi in questa occasione perché significa che c'è stato un cambiamento profondo».
Dalla navata una voce ha chiesto quali misure intendesse adottare e Nunzia De Girolamo ha ribadito: «Abbiamo già deciso di destinare delle risorse per creare una taskforce con il comando provinciale della Forestale di Napoli e di Caser ta, che saranno potenziati, per avviare ulteriori controlli. Attraverso un sistema di telecamere eviteremo che si continui a interrare veleni». Con il ministro c'era il Capo della Forestale, Cesare Patrone, accompagnato dal comandante provinciale, Sergio Costa. «Chiederò - ha aggiunto - ai colleghi dell'Interno e della Giustizia di rivedere anche la questione relativa ai reati ambientali: non è possibile che chi ammazza i propri figli venga punito con una multa, deve essere punito in maniera esemplare senza se e senza ma. Le pene vanno inasprite. Inoltre dobbiamo fare una bonifica delle aree e istituiremo un Tavolo con i Ministeri dell'Ambiente e della Salute e con la Regione per capire le strategie più efficaci da adottare. I marchi adhoc possono essere un antibiotico per la malattia, ma noi dobbiamo andare oltre, colpendo il problema alla radice. E pensare a come reperire fondi, perrisarcire gli agricoltori, che a quanto mi risulta, non riescono più vendere i loro prodotti. Ma anche un progetto speciale per gli alunni di questo territorio, per sensibilizzare la crescita ambientalista e quella di una sana agricoltura».

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