Traffico rifiuti illeciti, scarcerato l`imprenditore Amabile Pancione
NAPOLI. Il Tribunale del Riesame di Napoli -12 sezione ha rimesso in libertà Pancione Amabile di Chianche (Avellino), tratto in arresto lo scorso 4 luglio su disposizione del Gip presso il Tribunale di Napoli, De Falco Giannone, con la grave accusa di aver realizzato e gestito una discarica abusiva in Ceppaloni, in provincia di Benevento. La misura cautelare era stata disposta su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, la quale ha ipotizzato l'esistenza di una associazione finalizzata allo smaltimento illecito di rifiuti nella provincia di Benevento, e non solo. La posizione di Pancione, insieme a quella di Giustino Tranfa, era tra le più gravi, anche perché entrambi, in precedenza, erano stati raggiunti da altra ordinanza di custodia cautelare emessa, nell'ambito dell'inchiesta denominata "Madre Terra III", su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, vicenda per la quale sono stati, successivamente, rinviati a giudizio. A sorpresa il Tribunale del Riesame ha condiviso in pieno le argomentazioni sviluppate dall'avvocato Dario Vannetiello del Foro di Napoli ed ha annullato la misura cautelare per carenza di gravi indizi, unico tra i ricorrenti ad aver ottenuto un annullamento totale della ordinanza di custodia cautelare. In particolare, il penalista ha inteso rappresentare ai giudici del Riesame, anche mediante acquisizione di importante documentazione, la estraneità di Pancione alla fitta rete di cointeresse tra imprenditori locali e gestori di siti di smaltimento di rifiuti emersa dalle indagini svolte dal Corpo Forestale dello Stato.