L'emergenza Indagini per accertare le cause dei due incendi. I medici dell'Isde chiedono analisi per quantificare l'inquinamento

Roghi, in fiamme cere e lamiere

Distrutti un capannone a Saviano e un deposito di pannelli coibentati a Castellammare. Sos ambiente
15 luglio 2013 - Monica Cito, Raffaele Cava
Fonte: Giornale di Napoli

SAVIANO-CASTELLAMMARE. Domenica di paura a Saviano e a Castellammare di Stabia a causa di due grossi incendi che hanno spirigionato pericolose nubi tossiche. A Saviano in fiamme un grosso deposito di cere e materiali altamente infiammabili in via Polveriera, nella zona industriale di Saviano. Una nube di fumo nero e denso, altamente tossica, ha invaso l'aria rendendola irrespirabile. La spettrale colonna di veleni, dall'odore acre e pungente, si è dilagata per oltre 15 chilometri raggiungendo anche i paesi limitrofi di Noia, Scisciano, San Vitaliano e Marigliano. Ben visibile persino da Pomigliano d'Arco. L'incendio, divampato per cause ancora incerte, intomo alle 12 di ieri mattina, ha completamente distrutto la cereria "Carlo Nappi". Le fiamme, alimentate dalle cere, dalla paraffina e dai materiali altamente infiammabili stipati nel deposito, si sono dilagate per ore e ore, divorando tutto ciò che incontravano. Distrutti anche alcuni capannoni adiacenti. I danni stimati si aggirano intomo ai 400mila euro. Per fortuna non vi sono stati feriti, ma in molti sono stati intossicati dai fumi. Sul posto, per cercare di domare l'infemo, oltre dodici mezzi dei vigili del fuoco, autocisterne, schiumogeni, autoscale e persino un elicottero (Drago 55). I caschi rossi di Noia, Napoli e Ponticelli hanno lavorato instancabilmente per oltre sei ore. Sul posto anche un'ambulanza - oltre ai carabinieri, alla protezione civile, polizia provinciale e municipale - per far fronte a quella che sarà tristemente ricordata come una domenica velenosa. Spente le fiamme, ciò che resta sono tonnellate di cumuli di cenere e materiali combusti, che adesso bisognerà smaltire al più presto, prima che alla tragedia del l'incendio che ha avvelenato l'aria e mandato in fumo il lavoro e i sacrifici di una vita intera, della famiglia Nappi, si aggiunga anche la tragedia di una nuova Agrimonda. Intanto, Gennaro Esposito di "Isde, medici per l'ambiente" ha già richiesto analisi ambientali per quantificare l'entità dell'inquinamento conseguente all'incendio. E nella serata di ieri, analogo scenario a Castellammare, dove è andato in fiamme un deposito di pannelli coibentati e lamiere in via Vecchia Fontanelle, nella zona adiacente alla stazione della Circumvesuviana di Pioppaino. Le fiamme si sono propagate molto velocemente. La nube ha coperto in breve interi quartieri della città. Sul posto tré squadre di vigili del fuoco, carabinieri e polizia municipale. Visibilità ridotta dal raccordo al casello autostradale di Castellammare.

Powered by PhPeace 2.6.4