Il gruppo consiliare ha presentato lo studio del dottor Antonio Martella: «Netta correlazione tra discarich abusive e tumori. A Napoli i cancri al polmone sono aumentati del 30%, colpito anche chi non fuma»

«Chi interra scorie tossiche va accusato di omicidio»

I Verdi Ecologisti: «Pene più severe, arresto imediato per chi appicca roghi»
14 luglio 2013 - Claudia Sparavigna
Fonte: Giornale di Napoli

Accusa di omicidio colposo per chi interra rifiuti tossici e arresto immediato per chi brucia qualunque tipo di rifiuto. E questa la proposta fatta dai Verdi Ecologisti, ieri mattina, al Caffè Gambrinus, dove il gruppo consiliare partenopeo (nella foto) ha presentato la relazione del dottor Antonio Martella, illustrata nei giorni scorsi al Parlamento Europeo.
Dalla relazione si evince che ci sono precise relazioni tra il danno ambientale e il danno alla salute pubblica. È sufficiente sovrapporre i dati che riguardano l'incidenza di cancro in alcune aree comunali con dati riguardanti sversamento di rifiuti tossici per vedere come la maggiore incidenza sia nelle zone con maggiore disponibilità di spazi demaniali e rurali, in cui è più facile sversare veleni indisturbatamente. punto è che, in queste zone, la coltivazione di prodotti destinati all'alimentazione continua, con un conseguente danno per la salute.
Tra le province di Napoli e Caserta c'è uno sversamento di rifiuti tossici industriali illegali non minore ai 20 milioni di tonnellate complessive che pro segue, inquinando i territori, al ritmo di 1.000 tonnellate al giorno di rifiuti che arrivano da tutta Italia.
Legambiente denuncia che, nei primi sei mesi di quest'anno, il giro d'affari delle mafie ha avuto un fatturato di 16,7 miliardi di euro legati a quella che viene definita "mercé", cioè materiale industriale proveniente dalle produzioni di mezza Europa, e non "rifiuto". La differente denominazione indica anche una differente normativa. Mentre il "rifiuto" è sottoposto alle leggi di smaltimento, la "mercé" può circolare liberamente in Italia come in Europa. Questa proliferazione di rifiuti, esclusivamente industriali, è la causa di proliferazione di due tipi di cancro: quello sociale, la camorra "imprenditrice", e quello fisico che fa registrare una media altissima di nuovi casi di tumore nelle provincie di Napoli e Caserta. Solo a Napoli, l'incidenza di malattie tumorali ai polmoni è salita del 30%. Ogni giorno si ammalano 9 persone di cui 3 non sono fumatori. Nei territori avvelenati dalla camorra sale anche l'incidenza di infarti e ictus, per i quali si è stabilita una stretta connessione con l'inalazione di polveri sottili. «Venti anni fa spiega Marfella - la Campania era in perfetto parametro Istat per aspettativa di vita. Sono alcuni anni che la nostra aspettativa di vita alla nascita è minore rispetto a quella del resto d'Ita lia, laddove, nelle alte regioni, l'aspettativa di vita si sia allungata. Il 3% del territorio campano è inquinato, parliamo di 3-400 chilometri quadrati, i più densamente abitati e con la terra che produce di più. E evidente che è un problema. Finalmente il presidente Caldoro ha cominciato ad anteporre la questione dei rifiuti industriali a quella dei rifiuti urbani e lo ringrazio per il controllo della filiera agro alimentare. Ma, da medico, quando vedo agenti della Forestale mettere le mani in quel terreno e ritrarle subito perché i guanti si sciolgono, devo chiedere alla Regione di vigilare perché in quei terreni non si coltivi più nulla. Si rischia di perdere due anni di vita a testa, se solo si viene in contatto con i prodotti coltivati in queste terre».
Per la riconversione dei terreni, i Verdi Ecologisti hanno una proposta: destinare questi spazi inquinati a "terreni fotovoltaici". «A mio parere le bonifiche non avverranno mai denuncia Carmine Attanasio Non riusciamo a bonificare la colmata a Bagnoli, figuriamoci se riusciamo a bonificare territori più ampi. Chiediamo che questi terreni cambino destinazione d'uso da terreni agricoli a terreni fotovoltaici».

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