«Differenziata e impianti, dal sindaco ritardi inaccettabili»
Ho letto con attenzione ed interesse la puntuale riflessione di Antonio Galdo sulla questione rifiuti in città e la replica dell'ad di Asia, Daniele Fortini, persona competente e capace, costretta ad operare m un conte sto molto critico derivante, in primis, dall'inerzia ed inconcludenza amministrativa di de Magistris e Sodano. Restano, però, sul tavolo una serie di interrogativi irrisolti. È del tutto evidente che, ad oltre due anni dal suo insediamento, la giunta De Magistris non è stata assolutamente in grado di elaborare, proporre ed attuare un piano organico e concreto capace di rendere efficiente il ciclo rifiuti. D'altra parte non dimentichiamo che proprio il delegato all'ambiente, Sodano, è stato a suo tempo uno degli artefice del piano rifiuti che ha portato al disastro Napoli eia Campania.
Oltre alla percentuale ancora inaccettabilmente bassa di differenziata, la nostra problematica principale è relativa, come giustamente evidenzia anche Galdo, al deficit dell'impiantistica. Bloccata finora per motivi finto-ideologici la realizzazione di un nuovo termovalorizzatore - che rappresenta la soluzione centrale ed imprescindibile all'efficientamento del ciclo - si continuano ad inviare i rifiuti all'estero - soluzione da me individuata e che avrebbe funzionato solo se fosse stata applicata il tempo necessario per la realizzazione dell'impiantìstica, e che de Magistris, invece, dopo averla avversata fortemente, ha poi reso strutturale e, dunque inefficace - a prezzi esorbitanti, portando ricchezza e risorse fuori dalla città e impoverendo Napoli e i Napoletani.
È mai possibile che una città civile come Copenaghen inauguri in pieno centro un termovalorizzatore inglobato m una collinetta con intomo piste da sci e attività ludiche e noi ancora discutiamo sulla realizzazione? È mai possibile che la Comunità europea ci chiede pressantemente di realizzare il termovalorizzatore e qui ancora si cincischia? Con le moderne tecnologie si effettua un controllo telematico sulle emissioni quasi zero dei moderni impianti. I termovalorizzatori, infatti, sono collegati telemáticamente con gli organi di controllo che ne seguono il corretto funzionamento. Non mi spiego, inoltre, come mai finora si continui a differire l'inaugurazione di impiantistica alternativa.
Viene da chiedersi, al netto di tutte queste considerazioni: se non ci fosse il tanto vituperato termovalorizzatore di Acen-a, sul quale de Magistris e tutta la sinistra estrema e massimalista hanno detto tutto il male possibile, in che situazione ci troveremmo? È sconcertante che nella nostra città da studi risulti un vertiginoso incremento delle malattie tumorali in assenza degli impianti; al contrario in città che hanno il termovalorizzatore, come Vienna, Barcellona, Copenaghen, Parigi ed altre ancora non si rileva lo stesso inquietante fenomeno.
Stiamo assistendo, poi, in questi giorni a scoperte tremende relative a sversamenti di rifiuti inquinanti nelle nostre campagne. Purtroppo non si tratta di fatti nuovi, ed è proprio per questi motivi che fu predisposto un piano di bonifiche con fondi europei, che vennero bloccati dall'allora eurodeputato de Magistris. È proprio questo comportamento irresponsabile dell'ex pm il migliore alleato di chi non vuole risolvere il problema dei rifiuti a Napoli e vuole continuare con lo spreco di enormi risorse pubbliche.
Dall'impiantistica passiamo alla gestione: Asia va responsabilizzata e messa in condizione di operare in maniera funzionale pertenere pulita la città. Ad Asia, inoltre, va affida ta la costruzione e la gestione del termovalorizzatore, così da abbassare ulteriormente i costi a beneficio dei napoletani. E dovrebbe essere lo stesso Fortini a pressare Comune, Provinica e Regione affinchè questo avvenga. Se non si interviene subito, non riusciremo mai a superare l'emergenza in maniera definitiva. Anche la favola della città pulita, che alcuni irresponsabilmente vanno raccontando senza avere alcuna cognizione dello stato in cui versano intere aree del nostro territorio: ci sono quartieri che convivono quotidianamente con i rifiuti in strada. Insomma, ci avevano raccontato che avrebbero portato la differenziata al 70% in sei mesi, che avrebbero pulito la città in 5 giorni, che non avrebbero mai inviato i rifiuti all'estero, che avrebbero realizzato un'impiantistica alternativa, che la tassa sarebbe diminuita... nulla, e sottolineo nulla, di tutto questo è stato realizzato. La strada per trasformare i rifiuti in risorsa è purtroppo ancora lunga. Se, intanto però, con grande senso di responsabilità si operasse per normalizzare un'emergenza vergognosa che dura da troppo, già saremmo ad una grande conquista.