Rifiuti a Flumeri, ma la crisi resta grave
Evitare di aggravare ulteriormente una situazione già difficile. É questo il primo obiettivo dell'Asa che, da ieri, complice la possibilità di sversare presso la stazione di trasferenza di Flumeri (dove i rifiuti vengono poi caricati su bilici di maggiore capacità e trasferiti presso la discarica di Savignano), ha ripreso la raccolta nella città capoluogo e negli altri comuni di competenza. Dopo due giorni di raccolta paralizzata, però, la condizione dell'intero bacino resta critica, con oltre 1.500 tonnellate di pattume stoccate lungo strade e marciapiedi, oltre 800 delle quali nella sola città di Avellino, sotto il sole cocente. Per questo, gli operatori dell'Asa hanno provveduto ieri a un intervento straordinario di disinfestazione con creolina. Intanto, si cerca di stringere i tempi per trovare una soluzione definitiva per ciò che concerne la necessità di dotarsi di un'area per la trasferenza. É impensabile continuare a vivere alla giornata, con Flumeri che non garantisce tutti i conferimenti previsti. In questo senso, la soluzione potrebbe arrivare proprio dal comune ufitano. L'impianto è, infatti, dotato di due nastri di lavorazione, dei quali solo uno dei due viene utilizzato regolarmente. L'altro potrebbe essere dato in affidamento all'Asa, per il conferimento quotridiano delle 280 tonnellate di rifiuti del Cosmari 1 (quindi anche Avellino) da trasferire, successivamente, alla discarica di Pustarza. Una decisione verrà presa solo nella giornata di domani, dopo un sopralluogo dei tecnici dell'azienda di viale Italia presso la struttura di Flumeri. La sensazione, nonostante l'aggravio dei costi che l'utilizzo dell'impianto comporta per i comuni del bacino del Cosmari Av1, è che questa possa essere la soluzione ideale per dipanare una matassa che rischiava di diventare paradossale. Con l'affidamento all'Asa di un nastro di lavorazione, infatti, si limiterebbero notevolmente i tempi di attesa dei compattori per i conferimenti e si ridurrebbe non poco il surplus di spesa necessario allo smaltimento dei rifiuti prodotti, sul quale molto incidevano le lunghe file, con conseguenti straordinari degli autisti, presso la stazione di trasferenza. Dovesse tramontare l'ipotesi Flumeri, si tornerebbe a discutere sulle possibilità Irm e Cdr. L'unica certezza resta la necessità di trovare in tempi strettissimi una soluzione definitiva. I comuni del bacino dell'Av1, infatti, non possono arrivare a Pustarza con gli oltre trenta compattatori quotidianamente impegnati nei normali servizi di raccolta. É, dunque, indispensabile un'area per il trasbordo dell'immondizia su mezzi di capacità maggiore, per il successivo trasferimento a Savignano. Si tratta dell'unica via possibile per provare a riportare la situazione della città capoluogo e del resto del bacino a livelli di normalità. Ieri, nel frattempo, il sindaco Galasso ha ottenuto rassicurazioni dal coordinamento per l'emergenza rifiuti, con il quale è stato costantemente in contatto, sulla possibilità di sversare, con carichi aggiuntivi giornalieri, tutti i rifiuti accumulatisi negli ultimi giorni presso lo sversatoio di Pustarza. «Non è ammissibile - ha evidenziato il primo cittadino - che con una discarica aperta in provincia, al servizio dell'intera regione, il comune capoluogo sia sommerso dall'immondizia». Ma Avellino aveva già avuto nei giorni scorsi un'ordinanza per conferire cento tonnellate quotidiane aggiuntive, oltre alle normali 70, a Savignano. Ordinanza che la città capoluogo non è riuscita a sfruttare appieno, proprio a causa delle difficoltà logistiche, leggi ritardi e rallentamenti, di conferimento presso l'impianto di Flumeri. Stavolta, comune e Asa non vogliono correre il rischio di vanificare anche questo provvedimento.