Siglato un patto per la "Terra dei fuochi" tra 50 Comuni, Regione, Province, Chiesa. Il cardinale: "Chi commette questi delitti fa peccato grave"

Telecamere e aerei contro i roghi tossici di rifiuti Patto per spegnere la Terra dei fuochi

12 luglio 2013 - Bianca De Fazio
Fonte: Repubblica Napoli

UN PATTO per contrastare il fenomeno dei roghi di rifiuti tossici nei territori del napoletano e del casertano è stato firmato ieri da ministero degli Interni, i 50 Comuni interessati, le Province di Napoli e Caserta, le associazioni ambientaliste e la Chiesa. Videosorveglianzae controlli aerei sulla "Terra dei fuochi". LaRegione stanzia 5 milioni per le attività di prevenzione e controllo. IlcardinaleSepe: "Chisimacchia di questi delitti fa peccato grave".
UN PATTO per la Terra dei fuochi. Per contrastare il fenomeno dei roghi di rifiuti tossici che avvelenano i territori della provincia di Napoli e di Caserta. Il patto, frutto di un lavoro portato avanti in 200 giorni dal prefetto Donato Cafagna — incaricato del ministero degli Interni per la problematica dei roghi — coinvolge oltre 50 Comuni, il ministero, la Chiesa, i prefetti di Napoli e Caserta, le associazioni ambientaliste, l'Anci Campania, la Provincia di Napoli e quella di Caserta, la Regione, le Asi, l'Arpac. L'obiettivo è debellare i roghi di ri fiuti e l'inquinamento causato dall'abusivo smaltimento e dall'abbandono di rifiuti solidi urbaniedirifiutispeciali.Quelliche avvelenano, talvolta irreparabilmente, le nostre terre. Quelli che moltipllcano malattie e malformazioni. Quelli che, si legge nel patto, «ipotecano il presente e il futuro di un vasto territorio e della popolazione residente». Un fenomeno che vede le amministrazioni locali mobilitate contro, con le forze dell'ordine e le associazioni ambientaliste, ma che ha visto, nei mesi scorsi, scendere in primalinea la chiesa, i parroci, i vescovi, il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe. Tutti presenti, ieri, allafirma del protocollo, che prevede iniziative concrete che vanno dalla videosorveglianza al controllo aereo, dal supporto ai volontari agli impianti antincendio, dai controlli sulleattivitàeconomico-produttive che forniscono «materia prima per gli incendi» (ad esempio nei settori tessile, calzaturiero, conciario, nelle officine meccaniche, nel settore edile e in quello delle rivendite di pneumatici) alla «linea diretta con la gente». La Regione mette in campo, per rendere concretigli interventi, 5 milioni che l'assessore regionale all'Ambiente, Giovanni Romano, spiega «sono stati recuperati dai fondi Fas» e sono stati stanziati sulla base delle prime rilevazioni sulle esigenze del territorio. Il patto per la Terra dei fuochi ha tra i suoi strumenti operativi anche un portale, Prometeo, che consente un'informazione costante e aggiornata sulle azioni di contrasto e governo del fenomeno dei roghi di rifiuti, anche grazie ai dati forniti dalle forze di polizia, dai vigili del fuoco e dai Comuni, e favorisce forme di collaborazione attiva e partecipazione da parte delle associazioni e dei cittadini. «15 milioni — spiega Romano — sono sufficienti per i primi interventi. Poi, se ci saranno altre esigenze, legate agli interventi infrastrutturali la Regione non si tirerà indietro». «Per laprima volta—aggiunge—la filiera delle responsabilità individuali si è riunita, fa squadra, per debellare questo fenomeno». Ma serve anche che la legge che definisce il piano regionale per i rifiuti speciali vada in discussione in consiglioregionale. «Speriamo vadain porto entro luglio». Ed intanto oggi iniziano, alla discarica Resit di Giugliano, le attività di spegnimento delle fumarole. Mentre il ministro Lorenzin annuncia un viaggio nella Terra dei fuochi con lo scrittore Saviano. E mentre le istituzioni fanno quadrato attorno al patto, i roghi continuano, sebbene in misura inferiore che in passato. «Chi si macchia di questi delitti — è l'anatema lanciato dal cardinale Crescenzio Sepe— commette un peccato grave. Chi si macchia di queste colpe non puòfare la comunione. Inquinare la terra e attentare alla salute delle persone, delle mamme, dei bambini che stanno per nascere, attentare alla salute di chi mangia, perché questi prodotti sono frutto di veleni nascosti, è un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio». Di più: «Chi minaccia la natura e la salute dei suoi figli attenta direttamente a Dio».

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