«Colpo al cuore della Campania felix pene più severe per chi avvelena»
«Il fenomeno degli sversamenti sta colpendo duramente zone importanti della nostra regione che ha una forte vocazione agricola. Se ci sono tonnellate di rifiuti e sopra si coltivano frutta e verdura, è chiaro che il consumatore è preoccupato. Come ministro, ma anche come madre, ritengo che dobbiamo dare subito il via a una grande bonifica, ma anche inasprire le pene. Chi compie questi reati non può cavarsela con una multa o pene troppo blande perché avvelena la terra e compromette la salute dei cittadini»: il ministro delle politiche agricole Nunzia De Girolamo si schiera dalla parte di chi si batte contro i veleni.
Don Patriciello ha parlato di terre avvelenate. I prodotti agricoli campani sono veramente tossici? «Innanzitutto devo esprimere la mia vicinanza a don Maurizio, perché la sua battaglia è anche la nostra battaglia eso con quanto amore porti avanti le sue istanze di legalità a tutela della nostra terra. Ci siamo sentiti al telefono e andrò presto a trovarlo e a fare un sopralluogo nella terra dei fuochi. Detto questo, ritengo chela definizione "prodotti campani" sia troppo larga. Dobbiamo evitare generalizzazioni che possono colpire una terra che da prodotti di eccellenza tanto da esserelapatria della dieta mediterranea».
Gli sversamenti illegali dei rifiuti hanno danneggiato i nostri prodotti dal punto divista dell'immagine? «L'immagine della Campania felix è stata colpita duramente, mettere in sicurezza i territori è il nostro impegno prioritario. Abbiamo avuto un grandissimo aiuto dalle forze dell'ordine e dalla società civile. Ma bisogna fare di più incrementando i controlli. E, a tal proposito, ringrazio le forze dell'ordine e in particolar modo il Corpo Forestale che ha fortemente contribuito a far emergere il fenomeno».
Gli avvelenamenti continuano? «Ho chiesto al Corpo Forestale di avere un dossier su questo tema, a partire da Caivano, dove mercoledì sono stati ritrovati i fusti tossici. Se il fenomeno non si arresta siamo alla follia. In tutto il mondo vogliono i nostri prodotti e qualcuno li avvelena».
C'è anche un danno economico? «Certo, perché nonostante la crisi che ha colpito tutti i settori l'agroalimentare ha retto grazie all'impegno dei nostri imprenditori, alla voglia di rimboccarsi le maniche e di fare sempre di più. I prodotti di qualità sono quelli che ci consentono le ottime performance nell'esportazione del made in Italy capace di compensare il calo di consumi intemi»
Lei ha sostenuto che l'agricoltura è una grande occasione di rinascita e di lavoro peri giovani. Quali iniziative possono facilitare l'ingresso di nuove energie in questo settore? «Sono assolutamente certa che l'agroalimentare può rappresentare un'occasione per i giovani che possono impegnarsi e investire anche con la forza delle idee e dell'innovazione in modo da conquistare nuovi mercati e vincere le sfide della globalizzazione. Ma i ragazzi vanno aiutati e io mi sono impegnata per rendere agevole l'affitto e la vendita dei terreni demaniali e favorire l'accesso al credito che è il problema più grave per tutti. Mi sono battuta molto a Bruxelles perché nei fondi europei in arrivo per il 2014-2020 (52 miliardi di euro) fosse reso obbligatorio il 25 per cento di aiuti diretti in più alle imprese condotte da under 40».
I terreni confiscati alle mafie possono essere utilizzati per la ripresa economica. «Assolutamente sì. Ho già fatto qualche sopralluogo su alcuni terreni tolti alla malavita: è importante rendere più agevole i processi di confisca e riutilizzo. Le mafie si colpiscono al cuore quando si toccano i loro gli affari. E importante anche velocizzare le procedure di affidamento»
II ministro Orlando le ha scritto chiedendo iniziative per far partire il marchio di qualità ambientale. Questo può tutelare i prodotti campani? «Sicuramente bisogna valutarlo come strumento. Marchi e certificazioni sono importanti, ma sono un antibiotico che cura la malattia. Noi dobbiamo valutare il problema all'origine perrisolverio ed eliminarlo. Il presidio di legalità, i controlli, le bonifiche sono i punti di partenza e dopo valuteremo anche il punto di arrivo».