Il ministro scrive al premier Letta: subito un tavolo interistituzionale

Consorzi di bacino, Orlando censura i Comuni

11 luglio 2013 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

I dipendenti dei consorzi di bacino, quelli pagati per non lavorare, manifestano a Roma e il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando scrive al presidente del consiglio Letta e ai ministri Saccomanni e Giovanniniper chiedere un tavolo interistituzionale. Nella lettera Orlando ricostruisce la vicenda, ricorda che i consorzi sono m liquidazione e spiega che furono costituiti per «la gestione ed ü coordinamento della raccolta differenziata». In realtà, i consorzi hanno gestito anche gli impianti e la raccolta. I Comuni portarono nel nuovo ente i propri dipendenti. Poi uscirono dai consorzi lasciandoli in eredità al commissariato di governo. Nei consorzi confluirono anche i dipendenti delle discariche chiuse e gli Lsu ai quali doveva andare il compito di incrementare la differenziata. Quando Bertolaso dichiarò finita l'emergenza con la legge del 30 dicembre 2009, stabilì, ricorda il ministro, che per i dipendenti dei consorzi fossero utilizzati gli ammortìzzatori sociali, fossero attivate misure di politica attiva, e disegnò norme per la riassunzione. Con lo stesso provvedimento, ma Orlando lo tralascia, il governo stabilì che fosse appro vata una pianta organica che qualche mese dopo individuò 424 esuberi. Ma la norma restò lettera morta. Il danno erariale provocato da questa mancanza supera i 200 milioni. Anche su questo capitolo indaga da tempo la Corte dei Conti.
Scrive poi il ministro: «Risulta che molti Comuni avrebbero agito in violazione delle normative regionali e nazionali, svincolandosi dai consorzi senza assorbirne quote di personale». E infatti nei giorni scorsi il commissario liquidatore Lorenzo Di Domenico ha denunciato una quarantina di Comuni delle province di Ñapo Ç e Caserta alla Procura della Repubblica. Sull'argomento, del resto, sono in corso già una serie di inchieste a partire da quella su Eco4 che coinvolge l'ex sottosegretario Nicola Cosenti- «Molti hanno violato le leggi svincolandosi dagli entì senza assorbirne personale» II paradosso Mai rispettata la pianta organica, al lavoro solo duecento dipendenti su 884 no. Di fatto attualmente su 884 dipendenti del consorzio napoletano meno di duecento sono al lavoro, tutti gli altri da tempo non hanno alcun incarico e da mesi non ricevono lo stipendio «In siffatto contesto - scrive Orlando - appare opportuno lavorare unitariamente per la convocazione di un tavolo interistituzionale che coinvolga il ministero del Lavoro, quello dell'Economia, quello dell'Ambiente e la Regione Campania al fine di elaborare una soluzione» e poi abbozza un progetto assai simile a quello disegnato dall'assessore regionale Giovanni Romano. Secondo Orlando, bisognerebbe prendere in considerazione la possibilità di ricollocare i lavoratori presso le imprese che lavorano per le amministrazioni o presso i Comuni «nei limiti delle disponibilità m organico». Se si seguisse questaipotesi il numero degli addetti al ciclo dei rifiuti, almeno in Provincia di Napoli lieviterebbe e quindi la Tares arriverebbe alle stelle.

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