Fondi al carrozzone Astir accuse a Bassolino e Caldoro

La Corte dei conti: dalle 2 giunte danni per 69 milioni
5 luglio 2013 - Ottavio Lucarelli
Fonte: Repubblica Napoli

SVOLTA in due inchieste della Cortedeiconti.Laprimainveste la societàAstir, con un danno all'erario di 69 milioni secondo la magistratura contabile. Sono 43 gli "inviti a dedurre" inviati alle giunte guidate da Bassolino prima e da Caldoro poi. Bufera anche sull'azienda comunale dell'acqua Arin, l'attuale Abc, Contestato un danno di 3,6 milioni, bloccati immobili e conti all'ex manager Barracco e ad altri sei.
"UN vero e proprio carrozzone". Cosi la Corte dei conti, rubando la definizione al linguaggio popolare, bolla l'Astir, una delle tante società della Regione. Una delle società che avrebbe contribuito a scavare la voragine nei bilanci di via Santa Lucia con un danno, secondo la magistratura contabile, di 69 milioni di euro: 54 a carico delle giunte guidate da Antonio Bassolino, 15 sulla spalle della prima giunta firmata Stefano Caldoro. Su questa base la Procura della Corte dei conti della Campania ha emesso 43 "inviti a fornire deduzioni" per danno erariale in relazione ai finanziamenti a una società di bonifiche. "Inviti" spediti a Bassolino e nove suoi ex assessori, a Caldoro e dieci tra ex e attuali assessori, a dirigenti della Regione e amministratori attuali o passati dell'Astir ma anche di Jacorossi e Recam, sigle da cui è nato il "carrozzone". Proprio tra questi è finito nelle maglie della Corte dei conti l'eurodeputato del Pdl Enzo Rivellini, ex amministratore Recam. Un "carrozzone" e due delibere. Quella di Bassolino è del marzo 2010. Pochi giorni prima delle elezioni regionali, la giunta stanzia 30 milioni per l'Astir con assenza di " pianificazione adeguata". Delibera che, come altre in quei giorni, portò allo sforamento del patto di stabilità. Perciò sono nell'elenco della Corte gli ex assessori Antonio Valíante, Gabriella Cundari, Mariano D'Antonio, Lilli De Felice, Oberdan Forlenza, Corrado Gabriele, Walter Ganapini, Gianfranco Nappi, Mario Santangelo. La seconda delibera è del dicembre 2010 quando la giunta Caldoro sbloccò 15 milioni corn e secondatranchedelladeliberadi Bassolino. Con Caldoro sono in elenco Giuseppe De Mita, Edoardo Cosenza, Gaetano Giancane, Caterina Miraglia,Severino Nappi, Giovanni Romano, Ermanno Russo, Pasquale Sommese, Sergio Vetrella e Marcello Taglialatela, oggi deputato. Alla cifra di 69 milioni si arriva sommando ai30milionidel2010 un'altra ipotesi di danno per oltre 22 milioni di euro relativa al costo del personale Astir "assunto e inutilizzato" che è lievitato da 364 unità nel 2003 a 531 di inizio 2010 con una condotta, scrive la Procura, che ha trasformato la società in "ammortizzatore sociale". L'ulteriore danno di 17 milioni è riferito a un finanziamento di Bassolino non per portare la società "in bonis" ma per "garantirsi la liquidità necessaria per reggere una struttura pachidermica e incapace finanche di gestire in proprio le commesse". Raggiunto sul cellulare in Al to Adige, Bassolino non ha voluto commentare. Ha invece parlato il suo ex assessore al lavoro Corrado Gabriele: «Le società furono create per dare lavoro e fornire servizi. Noi ci siamo preoccupati di dare continuità all'occupazione». Ha parlato anche Caldoro prima della presentazione di un libro: «Siamo interessati a spiegare le ragioni che ci hanno por tato alle decisioni di inizio mandato. Quando si eredita uno tsunami non puoi fare come Mosè. Non pagare gli stipendi awebbe prodotto altri danni. Noi abbiamo bloccato il turn over e interrotto le assunzioni. L'Astir non poteva essere chiusa e non si poteva farla fallire, comeha evidenziato il Tribunale di Napoli». Questi i 21 dirigenti nell'elenco della Corte dei conti: Mario Lupacchini, Mario Gatto, Silvio Toriello, Lorenzo Urbano, Arturo Bisceglie, Michele Raccuglia, Alfredo Vuolo, Giovanni Cantelli, Giovanni Gallico Fortunato, Leonardo Santoro, Domenico Semplice, StefanoRiccio,Franco Bucci, Francesco Grimaldi, Angelo Conte, Ferdinando Vasaturo, Alberto Acocella, Fernando De Angelis, Antonio Oddati, Antonio Poziello, Luigi Rauci.

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