Aghi, flebo e siringhe: scoperta choc nella discarica abusiva
Traffico illecito di rifiuti, gestione di discariche illegali, rifiuti speciali pericolosi. Tutto questo ha portato ieri mattina ad un blitz della Forestale con undici ordinanze cautelari della Dda a cui si aggiungono undici indagati con posizioni processuali diversificate. Una fitta reti di rapporti che ha fatto denominare l'operazione «ragnatela». È finito in carcere Giustino Tranfa, 46 anni di Ceppaloni, amministratore della «Maemi sri». Agli arresti domiciliari sono andati le sorelle Concertina Tranfa, 48 anni, e Loredana Tranfa, 39 anni, beneventane, Felice Prevete, 39 anni, di Baiano, Amabile Pancione, 34 anni, beneventano; divieto di dimora nella Regione invece per Marco Pancione, 29 anni, Michele Marranzini, 43 anni, Roberto Ranauro 47 anni; obbligo di presentazione all'autorità di polizia giudiziaria per Nicola Romano, 56 anni, di Afragola, Giovanni Piccolo, 46 anni, di San Cipriano di Aversa, Antonio Lampugnale, 33 anni, beneventano. Sono indagati: Giuseppe Bosco, 70 anni, Antonio Siimele, 43 anni, Anicia Francia Rivera, 54 anni, Antonio Zeoli, 55 anni, Carmine Marinelli, 43 anni, Mario Piccolo, 44 anni, Giancarlo Porcaro, 51 anni, Luca Mannelli, 42 anni, Giampiero Marinelli, 35 anni, Giuseppe Maio, 52 anni, Giovanni Rotondo, 45 anni. Si tratta tra l'altro di titolari di aziende, proprietari di terreni, trasportatori indiziati, a vario titolo, di realizzazione di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti e di gestione di discariche illegali di rifiuti speciali pericolosi. Le indaginihanno preso il via dalla Procura di Benevento e dal sostituto procuratore della Repubblica Antonio Clemente. Poi sono stati ravvisati altri reati e le indagini (con il supporto del generale Sergio Costa, riferimento della Forestale per l'Antimafia) sono state coordinate da Anna Maria Lucchetta, sostituto procuratore della Repubblica della Dda e i provvedimenti sono stati emessi dal Gip Francesco De Falco Giannone. Ieri sono entrati in azione 150 uomini del Corpo forestale. Sono stati sequestrati 36 autocarri di varie aziende ubicate in vari centri della Campania in prevalenza nel Sannio. Inoltre una discarica in un terreno esteso per circa lOmila mq a Ceppaloni in via Stazione. L'attività investigativa è stata portata avanti dal gennaio 2011, dal Comando provinciale del Corpo forestale di Benevento e dal Comando Stazione di Montesarchio. Si sono utilizzate perle indagini intercettazioni telefoniche e video riprese e servizi d'osservazione e controllo del territorio. Le indagini hanno così permesso di appurare l'esistenza di una rete dedita al traffico illecito di rifiuti speciali pericolosi, solidi e liquidi che venivano sversati a Ceppaloni. Gli uomini della forestale hanno rinvenuto sepolti 10mila metri cubi di rifiuti pericolosi sanitari a rischio infettivo - siringhe usate, provette, aghi, flebo, mescolati artatamente dai gestori della discarica abusiva con altri rifiuti speciali provenienti, prevalentemente da cantieri edili della vicina Benevento. Secondo l'accusa questi ultimi rifiuti erano conferiti illegalmente da parte di varie ditte che in tal modo traevano un consistente vantaggio economico risparmiando gli oneri del normale smaltimento deirifiuti. Oltre ai rifiuti solidi, c'erano anche rifiuti liquidi, attraverso lo sversamento da carri botte nell'area posta a valle dei terreni sequestrati. Uno sversamento, come è noto estremamente pericoloso, in quanto tende a penetrare nel terreno ed inquinare le falde acquifere sottostanti.