Magaldi, metalli dai rifiuti la sua Ecobelt scelta a Zurigo

LA TECNOLOGIA SVILUPPATADAL GRUPPO SALERNITANO CONSENTE DI RECUPERARE MATERIE PRIME DAL CICLO PRODUTTIVO DEI TERMOVALORIZZATORI E ANCHE DI RISPARMIARE ENERGIA. UN SUO SISTEMADI RAFFREDDAMENTO DELLE CENERI È STATO ADOTTATO DAL GRUPPO TEDESCO
1 luglio 2013 - Patrizia Capua
Fonte: Repubblica AFFARI E FINANZA

Napoli I rifiuti, una miniera urbana. Nel termovalorizzatore "Waste to Energy" di Kezo, a Hinwil nel Cantone di Zurigo, è stato realizzato il primo sistema al mondo che recupera dalle ceneri secche i metalli ferrosi e non ferrosi. L'innovativo impianto portala firma del Gruppo Magaldi di Buccino, alle porte di Salerno, che ha progettato e fornito le macchine Ecobeit Wa, pensate per il trasporto delle ceneri pesanti secche m ambiente chiuso. Ecobeit Wa, impiega aria e non acqua per raffreddare le ceneri pesanti dei rifiuti, rendendo possibile separare dalle ceneri i metalli anche nelle parti più microscopiche dalle sostanze inerti. Rame, alluminio, zinco, piombo, palladio, metalli rari, e anche l'oro, l'argento che prima andavano in discarica, vengono recuperati e ceduti alle fonderie. La frazione inerte delle ceneri che resta, viene riutilizzata nelle opere civili, come risorsa per produrre materiali da costruzione. In Svizzera sono in funzione 27 inceneritori "Waste to Energy" che già generano dai rifiuti elettricità sufficiente per 250.000 famiglie; gli esperti del settore prevedono che la maggior parte dei termovalorizzatori in Europa, nei prossimi 10 anni, saranno equipaggiati con il nuovo sistema di recupero dei metalli.
Il Gruppo Magaldi, guidato da Mario che ne è presidente e che dal 2 giugno è anche Cavaliere del Lavoro, ha al suo attivo decenni di "invenzioni" industriali, grazie anche alle collaborazioni con le università di Napoli, Salerno e Pisa, con istituti accademici internazionali e l'Istituto di combustione del Cnr. Il Gruppo Magaldi è leader mondiale nella ricerca (vi investe il 6% del fatturato) e produzione di impianti industriali per la movimentazione di materiali ad alta temperatura. La storia industriale della famiglia nasce nel 1901 con un brevetto per una speciale cinghia di trasmissione formata da strisce di pelle di bufalo tenute insieme da rivetti. Paolo Magaldi, padre di Mario, la perfezionò nel 1929. I nastri Supercinghia sono resistenti e impossibili da rompere in un colpo solo, un eventuale taglio non si può propagare a causa della struttura a liste indipendenti del nastro. L'altra invenzione imporrante arriva nel 1972: un nastro in acciao, il Superbelt, capace di resistere ad alte senza problerhi di usura, con una concezione meccanica semplice. Viene applicato nel settore del cemento, nelle fonderie, negli inceneritori e nelle centrali elettriche.
Nei due stabilimenti di Buccino, dove lavorano 220 persone, di cui 80 ingegneri, si producono circa 5 chilometri di nastro Superbelt all'anno, e due milioni di chilogrammi di aicciaio lavorato con macchine a controllo numerico e robot. Con Magaldi Power poi l'azienda opera nel settore degli impianti per centrali termoelettriche all'estero: Australia, Germania e India. Il gruppo è forte anche di due accordi di licenza con Kawasaki heavy industries, più di un accordo di licenza con una società statale cinese.
A marzo Magaidi è entrato nel mercato russo con il primo ordine Mac (Magaldi Ash Cooler) di rimozione a secco della cenere per l'unità 3 della centrale termoelettrica a carbone di Berezovskaya Gres di E.On Russia. In Germania il colosso Rwe, secondo nnaggiorproduttore di elettricità tedesco dopo E.On, sta sperimentando da mesi nella centrale a ciclo combinato di Werne, una delle più moderne oggi in funzione, il Map (Magaldi Ash-Postcombustor) che utilizza una miscela di carbone e Cdr (combustibile derivato dai rifiuti) per produrre energia.
Nel 2011 il Gruppo Magaldi ha realizzato ricavi consolidati per 50 milioni di euro. Il comparto Power ha costituito il 66% del fatturato complessivo, mentre le attività legate al settore fotovoltaico hanno ne generato il 20%. L'85% del giro d'affari è realizzato all'estero: il 22% in Europa, il 64% in Asia, il 10% in America, il 4% in Australia. Ad oggi il Gruppo ha installato in tutto il mondo più di 155 impiantì Mac ed oltre 700 Superbelt.

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