La stangata La penalità giornaliera dopo la sentenza ammonterà a 256.819 euro al giorno

Rifiuti, dall`Ue niente sconti e nuove accuse

Bruxelles: a Napoli non si è lavorato insieme anzi le istituzioni si davano la colpa a vicenda
22 giugno 2013 - David Caretta
Fonte: Il Mattino

BRUXELLES. Il giorno dopo aver proposto una multa da oltre 30 milioni di euro per la gestione della crisi rifiuti in Campania, la Commissione europea non intende fare marcia indietro. «A meno di cambiamenti straordinari nei prossimi mesi, l'Italia sarà condannata», spiega una fonte dell'esecutivo comunitario. Nessuno sconto, perché «6 anni per trovare una soluzione sono un periodo troppo lungo». In questo arco di tempo la Commissione ha più volte mostrato la sua disponibilità, accettando un interminabile ed esasperante dialogo con le autorità italiane, senza risultati concreti. Comune e Provincia di Napoli, la Regione Campania e il ministro dell'Ambiente «non hanno lavorato insieme» per risolvere la crisi ed evitare la multa, dice la fonte. Anzi: ogni volta che la Commissione chiedeva «perché ci sono così tanti problemi nella gestione dei rifiuti m Campania, le varie istituzioni si davano la colpa a vicenda». Malgrado alcuni progressi e l'adozione del piano rifiuti, questo gio co allo scarica barile non poteva più andare avanti. Tanto più che come ha spesso ricordato il commissario europeo all'Ambiente, Janez Potocnik - le autorità campane giocano «con la salute dei cittadini», oltre che con le regole europee. I rilievi avanzati dalla Commissione nella sua decisione di deferire nuovamente l'Italia davanti alla Corte di giustizia dell'Unione Europea sono molti. Il crono-programma del piano rifiuti non è stato rispettato, malgrado gli impegni solenni delle autorità locali. La decisioni di dirottare «grandi quantità di rifiuti verso impianti in altri regioni» è una soluzione «di natura meramente temporanea», tanto che Bruxelles non esclude «nuove emergenze». Lo stop alla costruzione «della maggior parte degli impianti previsti per il recupero dei rifiuti organici, degli inceneritori e delle discariche» mette in dubbio la data del 2016 per uscire dalla gestione emergenziale dei rifiuti in Campania. La Commissione è inoltre preoccupata dalla «sorte incerta di sei milioni di tonnellate» di ecoballe, visto che non è ancora iniziata la costruzione di un inceneritore adeguato. Bruxelles è anche scandalizzata dal «basso tasso di raccolta differenziata nella provincia di Napoli», dove il tasso di raccolta differenziata è fermo al 20%. Perpermettere alla Commissione di constatare la fine della «procedura per inadempimento», le autorità campane dovrebbero risolvere in modo definitivo tutti questi problemi. Ma dentro l'esecutivo comunitario prevale la sfiducia, anche perché il tempo scorre. I tempi della causa davanti alla Corte di Giustizia non sono certi. Tuttavia la sentenza potrebbe arrivare in meno di due anni. Le fonti di Lussemburgo sottolineano che, in termini finanziari, il rischio maggiore è costituito dalla penalità giornaliera chiesta dalla Commissione per ogni giorno di ritardo successivo alla seconda sentenza: 256.819 euro al giorno, che lo Stato italiano sarà costretto a versare nelle casse del bilancio dell'Unione Europea, se l'Italia continuerà a essere inadempiente sui rifiuti m Campania. In un anno significano quasi 100 milioni di euro, la penalità giornaliera più alta inflitta dalla Corte nella sua storia recente. L'attitudine dei giudici di Lussemburgo sulla questione rifiuti è già conosciuta: oltre alla prima condanna del 2010, nell'aprile scorso la Corte ha respinto un ricorso del governo italiano per sbloccare 46,6 milioni di euro di fondi europei destinati allo smaltimento in Campania, che la Commissione aveva congelato dopo l'awio della procedura di infrazione. 

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