Il territorio, la bonifica La stima emersa dopo un’operazione della guardia forestale a Sannereto

Scorie, due milioni di metri cubi sepolti a Caivano

22 giugno 2013 - Marco Di Caterino
Fonte: Il Mattino

CAIVANO. Nella Terra dei Fuochi, l'inferno sta sottoterra. Enon è una definizione scontata. Perché nel sottosuolo di questo mostruoso poligono i cui vertici sono Caivano, Acerra, Afragola, Marcianise e Orta diAtella, ci sarebbero circa due milioni di metri cubi di scorie tossiche. E velenose. Interrate con sistematicità dalla camorra che per anni ha gestito - e continua a farlo - tutta la filiera dello smaltimento illegale delle scorie prodotte da aziende chimiche, fonderie e altri siti industriali inquinanti. Questa stima è naturalmente approssimata per difetto. Mentre le gli oltre cinquecentomila metri cubi di veleni e «monnezza» pe ricolosa, sono una stima alquanto precisa, perché sono quelli «abbandonati» nelle campagne che una volta erano la Campania Felix, che è morta e sepolta sotto questa montagna di veleni. Un mese fa, in località Sannereto tra Caivano e Marcianise - gli agenti del Corpo Forestale dei Napoli, diretto dal generale Sergio Costa, individuarono un campo coltivato a cavoli, dove i valori di piombo, cadmio e antimonio -un parente stretto dell'arsenico - erano del settecento per cento in più della soglia massima consentita. Tré giorni dopo, gli stessi forestali sequestrano un pozzo di campagna, dove l'acqua faceva la parte della paren- Ambientalisti I comitati commentano con favore la visita in città del ministro Orlando tè povera, di fronte alla grande e micidiale quantità di toluene e altri solventi rilevati dalle analisi dell'Arpac. E se consideriamo che nelle campagne tra Napoli e Caserta, i pozzi artesiani irrigui sono oltre ventimila - quelli censiti - più un robusto venti per cento di quelli illegali, si ha esattamente sentore di quello che è il biocidio di questa zona, dove più nulla è indenne nel ciclo acqua- suolo- aria. Ieri mattina don Maurizio Patriciello, il parroco del parco Verde da anni in prima linea contro le eco mafie prima e l'immobilismo delle autorità, ha fatto ancora da Cicerone ad una troupe televisiva, venuta a riprendere l'Area 048 - il numero che indica nelle Asl l'esenzione del ticket degli ammalati di cancro. «Qui - dice il prete scomodo, rosario perennemente stretto in mano e un parlare diretto - nessuno vuole capire che ci troviamo di fronte a mille Taranto. Dopo anni di battaglie siamo riusciti a far venire nella Terra dei Fuochi due ministri. L'ultimo, proprio ieri. Il responsabile del dicastero dell'Ambiente, Andrea Orlando, è stato l'unico a portare qualche proposta per soluzioni immediate e un progetto a lungo respiro. Speriamo, anche con l'aiuto del Signore, che finalmente dalle chiacchiere di passi ai fatti». Per avere un'idea di quello che sta accadendo, basta fare un giro per i cimiteri del poligono mostruoso, dove è sepolto quel 47 (coincidenza beffarda con la smorfia che indica in questo numero il morto che parla) per cento di persone (moltissime le vittime tra i due e i dodici anni) uccise da una notevole a variegata molteplicità di forme di cancro, tutte particolarmente rapide e aggressive e mai registrare tutte insieme in nessuna parte del territorio nazionale. E intanto, mentre il Comitato dei Fuochi, don Maurizio Patriciello, e le associazioni ambientaliste denunciano e tengono alta la tensione, i carichi dal nord continuano ad arrivare in Campania. Cinquecento euro per carico, a fronte di una somma tra i cinque e i diecimila euro, che le aziende pagano per smaltire le scorie in discariche controllate e autorizzate. Poco importa se i veleni dell'aria, della frutta, della verdura, dell'acqua e del foraggio delle mucche da latte e da carne, continuano in modo silenzioso e subdolo nell'azione del biocidio, sotto gli occhi di tutti.

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