"La Campania ha fatto poco" l'Ue rinvia a giudizio l`Italia.

Doppia multa per i ritardi nell'affrontare la questione, una è da 94 milioni all'anno
21 giugno 2013 - r.f.
Fonte: Repubblica Napoli

NIENTE da fare. «Pur riconoscendo alcuni miglioramenti in settori come la raccolta differenziata», l'Unioneeuropea constata che siamo lontani da un sistema efficiente e procede al secondo deferimento sui rifiuti. Janez Potocnik, il commissario europeo all'Ambiente, l'aveva già fatto capire nei giorni scorsi al ministro Andrea Orlando. Ieri, esaminato l'ultimo rapporto proveniente dall'Italia sullo stato dei fatti, ha proceduto, e ha deferito l'Italia alla Corte di giustizia europea, proponendo di applicare due forme di penalità finanziaria.
La prima costa 28.090 euro al giorno da pagare per il periodo che intercorre fra il precedente giudizio della Corte e il secondo cheoraPotocnik chiede. Il primo giudizio risale al marzo del 2010, il secondo dovrebbe aver luogo almeno fra un anno. Significa che ci sono 34 milioni già matu- rati fino a oggi e fra un anno potremmo arrivare aun totale di 43 milioni e mezzo, da pagare comunque, all'atto delle seconda sentenza.
La seconda penalità vale 256819 euro al giorno. Scatterà dalla data della eventuale condanna presso la Corte e durerà fino al raggiungimento degli obiettivi. Potenzialmente è una multa da 94 milioni l'anno, ma naturalmente è proporzionale al tempo effettivo di durata della infrazione. È la quota sulla quale si può agire: più presto ci si faapprovareunnuovopiano.menosi paga. Al limite, se, come dice Orlando, si sviluppa una soluzione in due mesi, si può anche farla franca.
Ciò non elimina la condanna politica da parte di Potocnik. Alcune parti della sua relazione restano assai pesanti sulle capacità delle autorità italiane tutte di tener fede ai loro stessi piani. C'è subito la constatazione della «persistente carenza nell'affrontare la questione rifiuti in Campania a più di tré anni da un precedente verdetto». Certo si riconosce che «alcuni progressi sono stati fatti», e che «a giugno 2012 è stato presentato un programma di misure volto a fronteggiare la materia fino al 2016, anno in cui è prevista l'operatività di nuovi impianti di trattamento». Però è vero anche che «dall'estate 2011 le autorità locali hanno incanalato rifiuti verso altre regioni, fo rnendo una soluzione ad interim agli annosi problemi della regione. Comunque nuove crisi non possono essere escluse, dato che i problemi di sistema nella regione non sono affrontati adeguatamente con il trasporto marittimo fuori regione». La Commissione poi «è preoccupata dei ritardo che ha interessato la costruzione della maggior parte degli impianti pianificati, inceneritori e discariche.C'èil rischio che molti non siano pronti perla fine del 2016, ovvero nel limite ragionevole della prima sentenza». Come se non bastasse, ecco «l'incerto destino dei 6 milioni di tonnellate di balle stoccate in vasi siti, che aspettano un inceneritore ancora da costruire», e «il basso tasso di raccolta differenziata nella provincia di Napoli», con il capoluogo fermo «ad appena intomo il 20 cento». Dagli inceneritori della Regione alla differenziata del Comune, passando perle discariche di competenza delle province, ce n'è un po' per tutti.

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