I tre impianti in ritardo: secondo il Comune sono l'alternativa al termovalorizzatore

Rivoluzione compostaggio tutto fermo al primo bando

Il vicesindaco Sodano: "Gara per Scampia pronta, poi tocca, a Fuorigrotta"
20 giugno 2013 - Roberto Fuccillo
Fonte: Il Mattino

IL NUMERO magico della discordia è tre. Tanti sono infatti gli impianti che ormai il Comune ha promesso in alternativa al termovalorizzatore, che era stato deciso da Berlusconi sotto la sindacatura lervolino.
QUELL'INCENERITORE su carta è ancora È, parte integrante del piano che la Regione ha sottoposto alla Uè. Sene prevedeva addirittura la messa in esercizio nel 2015, ma il bando è in secca: deserta la prima gara, neanche le successive pratiche avviate da una manifestazione di interesse hanno prodotto una aggiudicazione della gara. La Regione lo ritiene ancora necessario, ma anche il ministro Orlando intravede ora la possibilità che, con la progressione della differenziata verso il 65 per cento, quell'impianto, con capacità di trattamento da 400 mila tonnellate l'anno, possa risultare alla lunga sovradimensionato. Ma se l'inceneritore è su un binario morto i tré impianti di compostaggio studiati dal Comune sono fermi in banchina. Dopo una serie di tentativi e annuncirimastiletteramorta, il Comune ha accelerato nell'aprile scorso con unadelibera che sanciva caratteristiche e localizzazione dei tré impianti. Si tratta di passare ora ai bandi. «Il primo è quasi pronto», garantisce il vicesindaco Tommaso Sodano, che oggi forse ne spiegherà le caratteristiche anche al ministro Andrea Orlando. Si tratta dell'impianto collocato a Scampia nei pressi della isola ecologica che già si trova li. Asia sta studiando gli ultimi particolari del bando, fra cui l'esatto orientamento dello stabile per ottenere il minimo di impatto ambientale e i possibili accordi per e vitare contenziosi con proprietà di alcune particelleintornoall'areainteressata. Pratiche che si conta di risolvere entro giugno, perpoter poi editare il bando. Due o tré mesi per la presentazione delle offerte, poi l'aggiudicazione in project financing. L'impianto utilizzerà la digestione anaerobica, dovrà avere una capacità da 50mila tonnellate circa di rifiuti umido proveniente dalla differenziata, costo previsto intorno ai 20 milioni, tempo di realizzazione massimo 18 mesi. Completata la prima gara, e con le indicazione tecniche e di mercato emerse da questa, si dovrebbe in autunno mettere in campo il bando anche per il secondo impianto, ca ratteristiche simili al primo, da realizzare a FuorigrottaBagnoli. Storia a parte per il terzo, di fatto bloccato dalla contesa sul suolo a Napoli Est, che è lo stesso identificato a suo tempo per il termovalorizzatore. In attesa che la Regione abbandoni il braccio di ferro, il Comune vi ha previsto un impianto leggermente diverso, con una selezione meccanica a freddo, che potrebbe poi essere circondato anche da altre lavorazioni specifiche (dai cartoni al vetro) in un 'area che il Comune sogna di trasformare per prima in ecodistretto. Non a caso qui non si dovrebbe ricorrere all'intervento privato con project financing, ma la gestione dovrebbe invece essere affidata direttamente aAsla. In ogni caso il programma si ripromette di trattare nei tre stabilimenti di compostaggio almeno 80 mila tonnellate di umido, quelle che da qui a due anni anni dovrebbero diventare produzione a regime della differenziata: l'attuale regime, poco sotto il 30 per cento, ne sforna 40 mila tonnellate, una differenziata al 60-65 per cento, come da obiettivo europeo, dovrebbe almeno raddoppiare questo quantitativo.

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