Giovedì prossimo secondo procedimento davanti alla Corte di giustizia per la vicenda della Campania

Rifiuti, arriva il deferimento Ue

In caso di condanna si rischia una sanzione di 625mila euro al giorno. L'assessore Romano: «Abbiamo fatto e continuiamo a fare tutto ß possibile. Proseguiamo il dialogo con l'Europa» Rifiuti, l'Italia rischia una pesante sanzione per il disastro campano
15 giugno 2013 - Mario Pepe
Fonte: Roma

NAPOLI. Dopo l'anticipazione dei giorni scorsi, da Bruxelles arriva la conferma: giovedì prossimo arriverà il secondo deferimento dell'Italia alla Corte di giustizia europea per la vicenda dei rifiuti in Campania. Il provvedimento è già stato calendarizzato perché, come filtrato da una fonte della Commissione, l'Italia non avrebbe presentato un piano credibile per la soluzione della vicenda campana. Difficile anche che ci sia un incontro, martedì prossimo, tra il commissario Janez Potocnik e il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando. L'Europa, quindi, sembra essere intenzionata ad andare fino in fondo, allungando sull'Italia lo spettro delle sanzioni che, in caso di condanna, ammonterebbero a circa 625mila euro al giorno. Ma l'assessore regionale all'Ambiente, Giovanni Romano, non ci sta: «Abbiamo messo in atto misure adeguate, poi se l'Europa decide di andare avanti non possiamo farci nulla. Di certo, comunque, lavoreremo affinchè possa esserci un negoziato anche in caso di deferimento. Anche perché questo non significherebbe automaticamente la multa. Per quanto ci ri guarda, lo ripeto, abbiamo lavorato e stiamo contiuando a farlo in maniera intensa, ottenendo anche dei buoni risultati». Secondo le autorità europee, non sarebbero state applicate le misure imposte dalla condanna precedente del 2010, quando era arrivata l'accusa di aver messo in pericolo la salute umana e l'ambiente a Napoli e nella regione. Ð 19 aprile scorso la Corte di giustizia aveva respinto il ricorso italiano nel quale si chiedeva lo sblocco di 46,6 milioni di euro di risorse provenienti dal Fesr che sarebbero dovute essere destinate al piano di smaltimento dei rifiuti. Ë diniego era al finanziamento con fondi europei proprio delle misure oggetto della procedura d'infrazione, ovvero la realizzazione del sistema per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti e, in misura particolare, della raccolta differenziata: il tutto previsto dal piano operativo presentato dalla Campania e accolto favorevolmente dalla Commissione nel 2000. Nel 2008, però, Bruxelles aveva deciso di sospendere l'erogazione dei soldi perché l'anno prima aveva aperto una procedura d'infrazione contro l'Italia per mancato rispetto della direttiva derivante da mancanze riscontrate nell'attuazione del piano campano. Contro la decisione, l'Italia aveva presentato un ricorso alla Corte di Giustizia affermando che i fondi del Fesr erano destinati al finanziamento di specifiche opere e azioni previste nel piano e quindi non era possibile bloccarli. Ma da Bruxelles avevano risposto picche. 

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