Rifiuti, il 20 giugno l`esame del deferimento Ue alla Campania
Manca ancora l'accordo definitivo sull'applicazione del piano di Palazzo S. Lucia
L'Italia rischia un secondo deferimento da parte della Corte europea di giustizia. La contestazione è per il mancato rispetto della condanna alla Campania per la gestione dei rifiuti. Il deferimento in arrivo è stato pure calendarizzato da Bruxelles. Guai in vista, insomma, per le istituzioni campane che potrebbero presentare un documento in extremis, anche se pare molto difficile riuscire a scongiurare all'ultimo istante il deferimento da parte della Corte europea. Il colpo di scena è possibile, ma molto improbabile nonostante negli ultimi anni il dialogo con Bruxelles è stato sempre attivo per quanto riguarda il settore Ambiente. Il rischio per l'Italia è di incorrere in multe salate a causa della mancata applicazione della precedente condanna inflitta dalla Corte. L'esecutivo comunitario analizzerà il 20 giugno il 'pacchetto infrazioni' e il tempo stringe per tentare una mossa in extremis per le autorità italiane. Il nuovo deferimenti renderebbe critica la situazione, visto che sulla Campania pende già la questione dell'emergenza degli scorsi anni che potrebbe ancora portare sul territorio la maxi multa da oltre 500mila euro al giorno. Negli ultimi mesi sono stati diversi gli incontri tra Comuni, Provincia, Regione e governo nazionale sul tema del ciclo integrato in Campa nia, ma le risposte sono state ancora discordanti sull'impiantistica e sulla calendarizzazione dei progressi nelle percentuali di differenziata. Il Comune di Napoli ha puntato sugli impianti di compostaggio e sulla 'differenziata spinta', mentre da Palazzo Santa Lucia si continua a tenere fede al piano regionale. sempre più messo in discussione negli ultimi mesi. Il punto d'incontro non è semplice, ne veloce da trovare, e l'Europa senza risposte immediate potrebbe usare davvero la mano pesante questa volta nei confronti dell'Italia e della Campania. Difficile sarà evitare il secondo deferimento. La priorità, però, è evitare la sanzione che potrebbe mettere definitivamente in ginocchio le casse delle istituzioni campane, visto che la multa sarebbe 'trasferita' dal governo nazionale. Il tentativo di trovare una strategia comune, questa volta, non è più rinviabile.